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Bimbo investito a Coccaglio, condizioni in lieve miglioramento ma resta in coma farmacologico

Sembrano migliorare lievemente le condizioni del bambino di due anni investito sulle strisce pedonali martedì mattina a Coccaglio, in provincia di Brescia, mentre si trovava nel passeggino. Il bimbo resta però grave: è tenuto in coma farmacologico in attesa che l’ematoma cranico riportato si riduca. Nei prossimi giorni sono fissati nuovi accertamenti e una Tac.
A cura di Filippo M. Capra
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A quasi quattro giorni dall'incidente in cui un'auto l'ha travolto mentre era nel passeggino spinto dalla madre che stava accompagnando lui e la sorellina all'asilo, il bambino di due anni di Coccaglio resta in condizioni gravi nonostante il suo stato di salute avrebbe fatto registrare lievi miglioramenti. Il piccolo Ishaan, questo il suo nome, è seguito giorno e notte dai dottori dell'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, che – come riporta BresciaToday – lo mantengono in coma farmacologico per ragioni precauzionali. Nei prossimi giorni, dovrebbe essere sottoposto a nuovi controlli e a una Tac, dopo la quale se venisse appurata la riduzione dell'ematoma cranico, potrebbe essere risvegliato.

La famiglia del piccolo e quella di chi l'ha investito

Il piccolo è accompagnato in questa dura battaglia anche dai suoi giovani genitori, oltre che dalla sorellina, rimasta inerme e impietrita (e fortunatamente illesa) martedì mattina quando Ishaan è stato travolto. Il padre Mandeep ha solo 38 anni mentre la madre Sandeep ne ha 31. Ishaan è il loro secondogenito, arrivato due anni dopo la nascita di Ishemn, che ha quattro anni. Insieme, gli restano accanto quanto più tempo possibile all'interno della struttura ospedaliera. Così come i genitori della ragazza di 22 anni arrestata responsabile dell'incidente seguono la loro figlia. Sono stati loro ad indicare agli agenti della polizia locale dove poterla trovare martedì sera, a distanza di qualche ora dall'accaduto, dopo che i vigili non l'avevano trovata a casa. Quando è stata raggiunta e fermata, non sarebbe apparsa sorpresa dalla loro visita, probabilmente avvisata dai genitori che non sapevano nulla di quanto successo. Ieri l'interrogatorio per la convalida dell'arrestopoi non confermato dal giudice per le indagini preliminari per motivi tecnici – in cui ha dato la sua versione dei fatti: "Non vedevo niente, i vetri erano appannati, c'era la brina e il sole. Ero nel panico, non mi sono fermata perché avevo paura di aver rotto l'auto". Che, come verificato da Fanpage.it, è una Fiat 500 blu intestata al fratello, totalmente estraneo all'accaduto.

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