Bimba di 6 anni abusata nella zona di Chinatown: fermato un sospetto dopo l’identikit
Dopo la diffusione di una foto e dell'identikit del presunto violentatore di una bimba di sei anni, consumatasi lo scorso 11 settembre nella Chinatown milanese, le forze dell'ordine avrebbero fermato un uomo in provincia di Monza. Sono in corso gli accertamenti sull'identità ed eventuali responsabilità dell'uomo fermato.
L'identikit del presunto pefodilo
Un uomo di carnagione chiara e di età compresa tra 35 e 40 anni, un metro e ottanta di altezza e di corporatura magra. Questo è l'identikit del principale sospettato per la violenza sessuale ai danni di una bimba di 6 anni, avvenuta lo scorso 11 settembre in via Bramante a Milano, nella zona di Chinatown. A diffondere la descrizione e una foto dell'uomo è stata la polizia di Stato, impegnata nelle ricerche finora senza esito del presunto responsabile. Una telecamera di sorveglianza installata in via Paolo Sarpi ha ripreso il sospettato mentre si allontanava: la sua camminata è particolare, con falcate molto ampie, forse però dovute al fatto che stesse scappando dal luogo in cui è avvenuta la violenza.
Il racconto della vittima
Dai fotogrammi si evince che l'uomo ha orecchie sporgenti e capelli radi e rasati. Quando è stato ripreso indossava una maglia nera a maniche lunghe, un jeans chiaro e delle scarpe nere e portava una giacca appesa al braccio. Secondo quanto ha riferito la bambina abusata, di origine cinese, l'uomo parlava italiano. La piccola era stata spinta nel cortile di un palazzo, non quello in cui abita, e poi molestata. A quel punto era riuscita a urlare mettendo in fuga l'aggressore: "Mi ha detto ‘andiamo' ma io non volevo. Non lo conoscevo. Allora mi ha preso per una spalla, mi faceva male. Mi ha fatto entrare in un portone, non di casa mia, ma in un palazzo vicino. E continuava a spingermi, fino a un cortile ", è stato quanto ha riferito la piccola. Lo stupro, per fortuna, non si è consumato: ma per l'uomo resta l'accusa di violenza sessuale. A condurre le indagini sono gli uomini della squadra mobile di Milano, diretti da Lorenzo Bucossi. La questura ha invitato chiunque abbia informazioni a contattare i seguenti numeri, anche via Whatsapp: 3667756783 e 3667756791.