Bergamo, sospesa la tassa di occupazione del suolo pubblico fino al 31 ottobre
La Giunta comunale di Bergamo, presieduta dal sindaco Giorgio Gori, ha deciso di sospendere i pagamenti della tassa di occupazione del suolo pubblico almeno fino al 31 ottobre prossimo. Con lei, anche la Tari non verrà pagata da tutte quelle aziende che, a causa del lockdown imposto dall'emergenza sanitaria legata al Coronavirus, hanno dovuto chiudere. Sono ben settemila le attività che beneficeranno di questo sconto. L'assessore bergamasco al Bilancio, Sergio Gandi, ha dichiarato che "la manovra entrerà in vigore in un paio di settimane, dopo che verrà approvata la delibera dal Consiglio comunale". Gandi ha inoltre spiegato che la decisione di sospendere la tassa di occupazione del suolo pubblico e la Tari è stata condivisa "con le associazioni di categoria". "Siamo certi – ha poi chiosato l'assessore – che dallo Stato arriveranno le risorse per coprire questo intervento".
Decisioni simili anche a Milano
Una decisione simile, seppur non uguale, era stata presa nel mese di marzo anche dal sindaco di Milano Beppe Sala, quando aveva deciso di concedere ai propri cittadini di dilazionare il pagamento della Tari in quattro rate al posto di due. In quell'occasione, nel pieno dell'emergenza Covid, il primo cittadino aveva inoltre rinviato il pagamento delle prime tre rate degli affitti e delle concessioni dovute al Comune per gli immobili a lui appartenenti. Circa due settimane fa, invece, l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran aveva annunciato su Facebook di aver appena concluso "la commissione in cui abbiamo illustrato la delibera che domani va in aula che toglie il pagamento di occupazione suolo pubblico per le occupazioni leggere (tavolini, ombrelloni, pedane, strutture esterne per negozi non alimentari), sospende molti regolamenti che le rallentavano e dà al Comune 15 giorni per approvarle". In questo modo i locali potranno occupare gli spazi a loro esterni senza versare un centesimo nelle casse del Comune.