Bergamo, ragazze trattate come schiave e costrette a prostituirsi: in manette otto aguzzini

Convinte con l'inganno a venire in Italia e poi costrette a prostituirsi in una condizione di schiavitù, vendute per la strada nei paesi della provincia di Bergamo. Le vittime erano ragazze di nazionalità romena, sfruttate da aguzzini senza scrupoli loro connazionali, arrestati dai carabinieri di Bergamo all'esito di un'indagine coordinata dalla Procura di Brescia.
Ragazze attirate con la promessa di un lavoro e trattate come schiave
I loro carcerieri avevano promesso un lavoro e una vita agiata in provincia di Bergamo, ma la realtà era ben diversa: le ragazze vivevano in condizioni terribili ed erano costrette a prostituirsi per strada. L'inchiesta, diretta dai magistrati bresciani e condotta dai militari di Bergamo, è scattata quando una delle giovani vittime ha trovato il coraggio di denunciare quello che lei e le sue compagne subivano. Ha raccontato tutto alla polizia romena, che ha messo in allerta le autorità italiane. Al termine degli accertamenti otto persone sono finite in manette: ora dovranno rispondere di traffico internazionale di esseri umani, sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. L'operazione prosegue ora con l'obiettivo di arrivare al sequestro del patrimonio degli sfruttatori.
A Bergamo donne costrette a prostituirsi sotto la minaccia di riti vodoo
Nel mese di ottobre del 2018 tre persone erano finite in manette in provincia di Bergamo con l'accusa di aver sfruttato e costretto a prostituirsi giovani ragazze nigeriane, sotto la minaccia di un rito vodoo. Anche in quel caso le giovani erano state attratte in Italia con l'inganno, promettendo un lavoro nel settore della moda.