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Bergamo, patteggia un anno e 11 mesi la professoressa che fece sesso con studente 13enne

Patteggiamento a un anno e undici mesi con pena sospesa per la professoressa accusata di aver avuto rapporti sessuali con un suo studente di soli 13 anni. La donna di 40 non ha mai negato i fatti e ha spiegati che i due erano innamorati e c’era una relazione tra loro, testimoniata da messaggi e incontri.
A cura di Chiara Ammendola
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Ha patteggiato una pena di un anno e undici mesi la professoressa di 40 anni indagata per atti sessuali con minori dopo che all'inizio della scorsa estate era stata scoperta la relazione che aveva intrapreso con un suo alunno di soli 13 anni. La vicenda ha scosso la piccola comunità del paesino in provincia di Bergamo dove i due vivevano e si professavano innamorati. A far emergere la verità su quella relazione erano stati i genitori del ragazzino che dopo averlo controllato per settimane erano riusciti a fare confessare la verità: la donna non ha mai negato quel rapporto che, ha confessato durante le varie fasi del processo, non è riuscita a fermare. "Mi rendevo conto di fare qualcosa di sbagliato ma avevo perso la testa, per me era un momento difficile", avrebbe asserito più volte. La donna, madre di due bimbi piccoli, si era separata da poco dal marito. La relazione è terminata quasi subito dopo la scoperta da parte della famiglia di lui, e così erano terminati quei messaggi che i due si inviavano chiamandosi amore, quegli incontri di pomeriggio la cui natura era inequivocabile: tutto documentato grazie ai pedinamenti e alle intercettazioni dei carabinieri.

Ora la professoressa dopo aver scontato i domiciliari continuerà a seguire il percorso di psicoterapia iniziato qualche mese fa: il giudice Maria Luisa Mazzola le ha concesso i benefici della sospensione condizionale della pena e ha riconosciuto la lieve gravità dei fatti. Non c'è mai stata nessuna costrizione infatti nei confronti del ragazzo, così come emerso dalle indagini. La donna ha versato alla famiglia cinquemila euro, come gesto di buona volontà da poter investire sugli studi del giovane e non come risarcimento del danno, ha spiegato l'avvocato Gianluca Quadri.

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