Bergamo, morto per Coronavirus il chirurgo Mario Rossi: sono 25 i medici deceduti in provincia

Il chirurgo in pensione Mario Rossi, 76 anni, è morto all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era ricoverato per Coronavirus. Il suo decesso, avvenuto lo scorso 11 marzo ma comunicato dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri) solo ieri, giovedì 9 aprile, è il 25esimo tra i camici bianchi della Bergamasca, uno dei territori più colpiti dalla pandemia. Mario Rossi era originario di Alzano Lombardo, comune di quella Val Seriana considerata epicentro dei contagi nella provincia, il cui ospedale è al centro di un'inchiesta della procura di Bergamo per epidemia colposa: si sospetta che proprio alcune procedure non seguite dalla struttura ospedaliera e alcune decisioni dei dirigenti possano infatti aver accelerato il contagio.
Poche ore prima del decesso aveva telefonato alla moglie per dirle che stava bene
Mario Rossi aveva lavorato prima all'ospedale di Bergamo, poi a Gazzaniga. Dopo essere andato in pensione aveva iniziato a esercitare come dentista nella Val Seriana. Ha iniziato a stare male il 24 febbraio, avvertendo i primi sintomi quali la febbre. Solo quando le sue condizioni si sono aggravate, dopo una radiografia, ha scoperto di avere la polmonite ed è stato ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Le sue condizioni sono rimaste a lungo stazionarie: il giorno del decesso, secondo quanto riporta il Corriere della sera, Rossi aveva chiamato la moglie, anche lei con i sintomi del Coronavirus ma a casa, per dirle che andava tutto bene. Due ore dopo quella telefonata però il marito è morto a causa di un'improvvisa crisi respiratoria. Con lui sono ormai 105, in tutta Italia, i camici bianchi morti a causa del virus: molti di loro sono morti dopo essersi ammalati mentre assistevano i propri pazienti, in molti casi a causa della mancanza di dispositivi di protezione individuali. Tantissimi anche i medici che sono attualmente contagiati: solo nella Bergamasca, secondo il presidente del locale Ordine dei medici Guido Marinoni, se ne contano circa un centinaio, numero che si è abbassato rispetto alle fasi più acute della pandemia.