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Bergamo, si finge separata dal marito per ricevere il reddito di cittadinanza: scoperti 12 furbetti

Dodici “furbetti” del reddito di cittadinanza sono stati scoperti dalla guardia di finanza di Bergamo e denunciati per aver falsificato le dichiarazioni all’Inps per ottenere il sussidio. In un caso una donna ha finto la separazione per omettere il reddito del marito di oltre 120 mila euro, in un altro invece un uomo aveva “dimenticato” di dichiarare compensi percepiti superiori a 17mila euro.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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La guardia di finanza di Bergamo ha scoperto dodici "furbetti" del reddito di cittadinanza: si tratta di sette cittadini di origine italiana e cinque stranieri residenti a Costa Volpino, Casazza, Sovere, Villongo, Carobbio degli Angeli, Castelli Calepio, Clusone e Castione della Presolana che avrebbero dichiarato di essere nullatenenti, disoccupati o in stato di necessità per ottenere il reddito di cittadinanza. I controlli dei finanzieri hanno portato a galla la truffa.

Bergamo, si finge separata per avere il reddito di cittadinanza

In un caso i militari avrebbero appurato che una signora che lavorava in nero nonostante avesse presentato la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza, aveva anche simulato una separazione dal coniuge, omettendo così il reddito del marito: l'uomo infatti secondo quanto emerso aveva un reddito di oltre 120 mila euro.

Lavori in nero, compensi nascosti e familiari "dimenticati"

In un altro caso invece un uomo aveva omesso di dichiarare compensi percepiti superiori a 17mila euro, mentre un altro non aveva indicato nel proprio stato di famiglia alcuni componenti del nucleo familiare titolari di redditi, né l'affitto incassato per un immobile dato in locazione. Tra i "furbetti" anche due donne che riscuotevano il beneficio pur essendo state, nel frattempo, assunte, mentre un altro riceveva la misura di sostegno nonostante fosse residente e lavorasse da mesi a Londra, come emerso nel corso dei controlli presso l'aeroporto di Orio al Serio. Tutte le posizioni sono state segnalate alla direzione provinciale Inps di Bergamo per l’immediato blocco del reddito e il recupero delle somme incassate indebitamente, quantificate in oltre 31mila euro. I responsabili dovranno anche rispondere all’autorità giudiziaria, avendo presentato una dichiarazione contenente dati falsi, omessi o incompleti al fine di ottenere la misura di sostegno.

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