Bergamo, inchiesta su gestione fondi per i migranti: si indaga anche su cooperative e onlus
È un'inchiesta destinata ad ampliarsi quella sulla gestione dei fondi statali per i migranti da parte di associazioni ed onlus che ha portato sotto la lente di ingrandimento le strutture che operano in provincia di Bergamo. Tra queste sono finite sotto indagine la cooperativa Ruah e l'associazione Diakonia, legate alla Caritas di Bergamo e la cooperativa Rinnovamento di Fontanella di Antegnate, fondata da padre Zanotti. E sono proprio le figure di due sacerdoti quelle sulle quali si stanno concentrando gli inquirenti, da un lato c'è il frate cappuccino Antonio Zanotti che si trova ai domiciliari e dall'altro don Claudio Visconti: entrambi devono rispondere delle stesse accuse che hanno un unico comune denominatore, aver gonfiato o falsificato i costi di gestione per l'accoglienza e la gestione dei migranti nelle loro strutture per ottenere rimborsi maggiori dallo Stato.
Si indaga anche sulla cooperativa Pugno Aperto: sequestrati documenti e fatture
E ora gli inquirenti a Bergamo vogliono vederci chiaro e capire quali altre associazioni potrebbero essere coinvolte e quante altre persone oltre le 83 già indagate: nello specifico vogliono vederci chiaro su un servizio affidato alla cooperativa Pugno Aperto, per il settore sociale non legato ai richiedenti asilo, nel quartiere di Grumello al Piano, dal maggio 2018 al dicembre 2019. Al centro delle verifiche rendicontazioni per circa 70 mila euro. Stando a quanto riportato da Corsera i carabinieri avrebbero raggiunto gli uffici dell'associazione prelevando una scatola di documenti e fatture, per verificare se a fronte del pagamento il servizio abbia rispettato i tempi e le condizioni dell’affidamento. Tre le persone coinvolte legate all'associazione che confermano la propria estraneità ai fatti.