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Bergamo, il figlio esce dal coma, l’Asl lo tartassa di visite. La mamma: “Ora basta”

Rosa Vigani, mamma di Giorgio Grena, il ragazzo di Bergamo che si è risvegliato dal coma dopo 5 anni, si è lamentata per gli eccessivi controlli disposti dalla Asl (ora diventata Ats) nei confronti del figlio. La replica del direttore dell’Agenzia, Mara Azzi: “Amareggiata, i controlli sono stati fatti solo nell’interesse di Giorgio”.
A cura di Francesco Loiacono
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Potrebbe essere definito accanimento burocratico-sanitario quello subito da una donna di Bergamo, Rosa Vigani, costretta a subire visite fin troppo frequenti da parte della Asl (ora Ats, Agenzia di tutela della salute) dopo che il figlio 27enne si è risvegliato da un coma durato ben 5 anni. Una situazione che ha spinto la donna a rivolgere, tramite il quotidiano online Bergamonews.it, un video appello affinché il personale dell'Azienda sanitaria locale diradi le sue visite, lasciando a mamma e figlio le necessaria serenità per vivere questo periodo della loro esistenza.

Il figlio di Rosa, Giorgio Grena, era finito in coma 5 anni fa in seguito a un grave incidente stradale. Per la donna è stata una vera e propria gioia – "un miracolo", aveva detto – assistere, lo scorso novembre, al risveglio del figlio. Ben presto, tuttavia, le attenzioni del personale sanitario nei confronti del ragazzo hanno iniziato a farsi fin troppo insistenti, quasi eccessive. Tanto da spingere la mamma a decidere di rivolgere un appello pubblico ai funzionari della Asl.

La replica della Asl: "Visite solo nell'interesse di Giorgio"

Non è mancata la puntuale replica di Mara Azzi, direttore dell'Agenzia di tutela della salute della provincia di Bergamo. Azzi si è detta amareggiata e ha spiegato che tutti i controlli effettuati dopo la notizia del risveglio di Giorgio sono stati compiuti solo nell'esclusivo interesse del ragazzo. Dopo il coma, difatti, la madre di Giorgio ha smesso di ricevere il contributo di 1.000 euro mensili riservato a chi è in stato di coma, sostituito però subito da uno di pari importo per chi è affetto da grave disabilità (Giorgio adesso è su una sedia a rotelle). Una volta dimesso dalla clinica dove era ricoverato, per Giorgio sono stati necessari nuovi ausili, che sono stati determinati proprio grazie alle visite effettuate dal personale della Asl.

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