Bergamo: casa popolare assegnata a un consulente con Aston Martin e 26 immobili

Arriva da Bergamo un caso che sembra mettere in imbarazzo l'Aler, Azienda lombarda di edilizia residenziale gestita dalla Regione Lombardia. Un consulente lecchese di 59 anni, indagato dal 2017 dalla guardia di finanza per bancarotta fraudolenta, evasione fiscale e contributiva, risulta infatti assegnatario di un alloggio popolare nella città orobica. A riportare la notizia è il "Corriere della sera", che spiega che l'uomo, Marco S., risulta assegnatario di un appartamento al secondo piano di una palazzina in via Giuseppe Ungaretti. Il motivo dell'imbarazzo deriva dall'ingente patrimonio che è stato sequestrato al consulente nell'ambito dell'inchiesta che lo vede protagonista: auto di lusso, come un’Aston Martin, una Porsche e una Ferrari, una moto, 700mila euro sul conto corrente, quote societarie e soprattutto ben 26 immobili in diverse province lombarde (tra cui quella di Bergamo) e del resto d'Italia. Nonostante ciò, come confermato dall'Aler al Corsera, un alloggio popolare, quelli che dovrebbero essere assegnati a persone o famiglie in difficoltà economica, è effettivamente ancora nella disponibilità del consulente: "Pagava l’affitto regolarmente e se ha avuto l’alloggio vuol dire che aveva i requisiti – ha spiegato il direttore generale dell’Aler di Bergamo Lorella Sossi -. Gli accertamenti sono in corso. Stiamo procedendo per vie legali da agosto 2017, ma non è così semplice. Sono in corso le procedure per la decadenza dell’alloggio. La residenza dell’inquilino risulta a Malta ed è stato spedito là l’avviso: così i tempi si sono allungati. È stato certificato da Aler il meccanismo per far sgombrare l’alloggio. Appena sarà possibile verrà riassegnato subito".
Bisognerà adesso capire se il consulente abbia prodotto false documentazioni per non far emergere i suoi beni o se qualcosa nel meccanismo di assegnazione dell'alloggio popolare non abbia funzionato a dovere. In primo luogo, comunque, c'è una casa popolare da recuperare e riassegnare a chi ne ha davvero necessità: sono tra le 400 e le 450 le abitazioni in questa situazione a Bergamo, secondo quanto riferito dall'Unione inquilini. Nel caso in questione, la procedura è resa più complessa dal fatto che l'appartamento risulterebbe occupato da altre persone, forse occupanti abusivi, almeno a detta di alcuni inquilini del palazzo. Secondo l'Aler, tuttavia, dalle verifiche effettuate anche in collaborazione con la polizia locale non sarebbe mai emerso nulla di anomalo.