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Bergamo, caldo infernale al Policlinico San Pietro: “Picchi di 41 gradi, pazienti allo stremo”

Temperature fino a 41 gradi e afa insopportabile nelle corsie di alcuni reparti del Policlinico di Ponte San Pietro. A denunciare il caso è la Fp Cisl Bergamo che parla di una situazione “drammatica e inverosimile” e spiega che i pazienti sono esausti per il caldo e anche il personale è allo stremo. La direzione sanitaria ha assicurato che la situazione è costantemente monitorata.
A cura di Simone Gorla
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Caldo infernale con temperature fino a 41 gradi tra sabato e domenica nelle corsie del Policlinico di Ponte San Pietro, nella Bergamasca. A renderlo noto è la Cisl Fp, che denuncia una situazione "drammatica e inverosimile" e spiega che i pazienti sono provati dall'afa e "ormai anche il personale è allo stremo delle forze e della sopportazione". Il problema sarebbe dovuto a un guasto all'impianto di condizionamento nei reparti di Medicina Generale e di Day Hospital Oncologico dove, spiega il sindacato, si trovano ricoverati circa sessanta pazienti. Si tratta soprattutto di anziani, costretti a stare a letto, o persone sottoposte a chemioterapie per patologie oncologiche.

Il sindacato: segnalazioni cadute nel vuoto

"Varie sono state le segnalazioni del personale e della coordinatrice infermieristica, presso i competenti uffici interni al Policlinico", denuncia la Cisl, "richieste e solleciti caduti nel vuoto, come tutti quelli precedenti. Nella serata di domenica, in seguito ai numerosi cambi delle lenzuola dei letti bagnate dal sudore è terminata la scorta di biancheria".

Caldo che non fa respirare: la rabbia di degenti e famiglie

"Sembra che si vogliano creare le condizioni per lavorare male e sempre peggio, esponendo il personale alle legittime rimostranze dei parenti dei degenti – ha dichiarato Caterina Dezio, segretaria Fp Cisl Bergamo -. I parenti e i degenti hanno ragione da vendere, ma si stanno arrabbiando e stanno colpevolizzando persone che non hanno la possibilità di risolvere il problema. Tutto questo è vergognoso". "Non si può pensare che un malato o un anziano (magari con la febbre alta) debba stare in una stanza dove la temperatura ambientale è più alta di quella sua corporea – prosegue la sindacalista -. I presidi di buon senso come offrire acqua, cambiare le lenzuola, mettere una garza bagnata, abbassare le tapparelle poco possono contro un caldo che non fa respirare". Il sindacato a chiesto a Ats Bergamo e Regione Lombardia di intensificare i controlli e far si che queste strutture si adeguino nel più breve tempo possibile.

Direzione sanitaria: situazione monitorata

"La direzione del Policlinico ha subito messo in atto le procedure necessarie per far fronte a questa ondata di calore eccezionale, anche posizionando condizionatori mobili nelle aree più critiche" – è la replica della direzione sanitaria. – Detta attività sarà ultimata nella giornata di lunedì. La situazione è costantemente monitorata con sopralluoghi da parte della direzione sanitaria, ufficio tecnico e sicurezza".

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