Milano, cittadini antigraffiti cancellano opera di Pao. Comune chiede scusa all’artista
Armati di spazzole, vernice, spugnette e raschietti sono centinaia i volontari che, coordinati da Retake Milano e dall'Associazione nazionale antigraffiti, sono entrati in azione in più di 200 luoghi della città per "riqualificarli", cancellando scritte, staccando adesivi e manifesti dai muri. "È una bellissima iniziativa per Milano e vuole essere un segnale a livello nazionale. Il cittadino che fa, nel tempo impara a rispettare la propria città", ha dichiarato Fabiola Minoletti, presidente dell'associazione. L'evento, intitolato ‘Bella Milano', arriva dopo la manifestazione dello scorso 3 maggio ‘Nessuno tocchi Milano', quando migliaia di cittadini, accompagnati dagli esponenti delle istituzioni, si sono rimboccati le maniche per ripulire la città dopo gli scontri tra polizia e manifestanti lungo il corteo No Expo del 1 maggio. L'iniziativa è stata finanziata dal Rotary Club cittadino.
Accese polemiche tra residenti e ‘ripulitori' in piazza Santissima Trinità, nei pressi di via Cesariano, dove i volontari hanno cancellato il murales di due street artist, Pao e Linda, realizzato nel 2001 a partire da un'iniziativa degli abitanti e dei commercianti. Il murales era stato realizzato grazie al contributo dei ragazzini del quartiere. "Era un progetto di riqualificazione dal basso fatto con gli abitanti del quartiere: certo, era un po' rovinato, ma meglio un disegno che un muro grigio, no?", scrive Pao su Facebook. La polemica si fa rovente sui social network, tanto che alla fine è lo stesso Comune di Milano, che nel 2001 autorizzò e sponsorizzò la realizzazione del murales, a dover chiedere scusa a cittadini ed artisti: l'assessore Pierfrancesco Maran ha contattato Pao dando la disponibilità istituzionale ha realizzare una nuova opera sul muro imbiancato.