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Bancarotta e frode fiscale da 29 milioni: arrestati imprenditori e professionisti a Bergamo

Bancarotta, frode fiscale e riciclaggio. Con queste accuse tre imprenditori e due professionisti sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Bergamo. In totale gli indagati sono 19, mentre sono stati sequestrati 29 milioni di euro tra immobili, conti correnti e anche uno yacht, dal cui nome è stato ripreso quello dell’inchiesta: ‘Tribe’. Alle indagini ha collaborato Stefano Mecca, il commercialista appassionato di volo scomparso in un incidente aereo con la figlia di 15 anni a Orio al Serio.
A cura di Simone Gorla
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Tre imprenditori e due professionisti sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Bergamo per bancarotta, frode fiscale e riciclaggio. Nel mirino delle Fiamme gialle sono finiti un commercialista con studio nella Bergamasca e un consulente tributario attivo sulle piazze di Milano e di Monza Brianza, già gravato da precedenti specifici. In totale gli indagati sono 19, mentre sono stati sequestrati 29 milioni di euro tra immobili, conti correnti e anche uno yacht, dal cui nome è stato ripreso quello dell'inchiesta: ‘Tribe‘.

Alle indagini ha collaborato Stefano Mecca, scomparso in un incidente aereo con la figlia

Alle indagini dei finanzieri aveva collaborato anche il commercialista di Bergamo Stefano Mecca, morto due mesi fa in seguito a un'incidente di volo. Il professionista era precipitato con il suo aereo da turismo poco lontano all'aeroporto di Orio al Serio. La sua tragica scomparsa, insieme alla figlia di 15 anni, ha suscitato forte commozione.

Bancarotta e frode fiscale: arrestati imprenditori e professionisti

La guardia di finanza dalle prime ore di oggi, venerdì 8 novembre, sta dando esecuzione a un'ordinanza che dispone la custodia cautelare nei confronti dei cinque arrestati, di cui tre in carcere e due ai domiciliari. Sono quindici le perquisizioni in corso da parte dei finanzieri presso abitazioni, studi commerciali e sedi di società tra le provincie di Bergamo, Milano, Monza e Brianza, Sondrio, Venezia e Varese. Gli indagati avrebbero distratto dal patrimonio 10 milioni di euro, con un danno all'erario di 17 milioni. Sono emersi anche 4,5 milioni di debiti verso i dipendenti di una nota azienda di ristorazione fallita.

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