Ballottaggio a Ranzanico, il paesino diviso a metà: perfetta parità tra gli unici due candidati
Al ballottaggio per le elezioni comunali che si terrà domenica 9 giugno 2019 andrà anche Ranzanico, comune di circa 1.200 abitanti che si trova nell'alta Val Cavallina, alle pendici del Monte Quaranta. È uno dei tre comuni della provincia di Bergamo per i quali il primo turno delle elezioni, lo scorso 26 maggio 2019, non è stato sufficiente per eleggere il nuovo sindaco e consiglio comunale. Ma mentre gli altri due centri (Dalmine e Romano di Lombardia), sono cittadine con oltre 15mila abitanti, in cui dunque per via della legge elettorale il ballottaggio (ecco cos'è e come funziona) era più probabile, a Ranzanico sarebbe bastato anche un solo voto di scarto tra gli aspiranti sindaci per poter indossare la fascia tricolore.
Alle scorse elezioni lo scarto tra i due era stato di sette voti
E invece, tra gli unici due candidati sindaci che si sono presentati alle elezioni, è finita in perfetta parità: 359 voti a testa per Renato Freri (lista Insieme per Ranzanico), sindaco uscente, e Sergio Buelli (lista Rinnovamento per Ranzanico), lo sfidante. La rivalità tra i due è di lunga data: già alle scorse elezioni si erano sfidati (anche se allora si era presentato un altro candidato) e in quella circostanza a spuntarla era stato Freri con appena sette voti di scarto (299 a 292). Se nessuno tra i sostenitori dei due candidati dovesse cambiare idea fino ad allora, al ballottaggio del 9 giugno saranno determinanti i voti di chi si è astenuto (l'affluenza al primo turno è stata del 71 per cento, con 777 votanti su 1094 aventi diritto), oppure di chi ha votato scheda bianca (24 persone) o ha annullato (o si è visto annullare) la propria scheda (35 persone). Nel caso in cui tra i due candidati dovesse finire nuovamente in parità, sarà la carta d'identità a venire in soccorso di uno dei due: la legge prevede infatti che venga eletto il più anziano di età, che nel caso in questione è Sergio Buelli.