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Attilio Fontana sulla riapertura: “Ho paura che il bastardo possa tornare”

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha espresso il suoi timori nei confronti della riapertura: “Ho paura che che il bastardo possa tornare e ce l’hanno anche gli esperti” ha detto il presidente intervistato da Tele Lombardia. “Bisogna essere estremamente cauti e rispettare le regole che ci verranno date”.
A cura di Alessia Rabbai
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(La Presse)
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"Temo che il bastardo possa tornare". Queste le parole del goverantore della Lombardia Attilio Fontana rilasciate in un'intervista all'emittente televisiva Tele Lombardia durante una riflessione sulla riapertura del Paese. Di fondamentale importanza secondo Fontana, oltre alle misure di sicurezza che saranno individuate e dettate dal Governo, si rivelerà il comportamento della popolazione: "Bisogna essere estremamente cauti, e anche dopo il termine del lockdown bisognerà rispettare le regole che verranno date". Rigore sulle limitazioni imposte agli spostamenti e alla presenza in strada fino ai primi di maggio, poi, presumibilmente, la riapertura, tutt'altro che un ‘tana libera tutti'. Sarà un ritorno alla normalità graduale e serve la collaborazione dei cittadini per tutelare la salute gli uni degli altri, avendo l'accortezza delle regole da rispettare per tutelarci gli uni con gli altri.

"C'è un miglioramento ma non siamo ancora fuori"

"La paura che, se non ci comportiamo bene, ci possa essere un ritorno del bastardo, io ce l'ho sicuramente. E ce l'hanno anche gli esperti" ha spiegato Fontana. E sulla situazione Attuale in Lombardia ha detto: "Vedo un aumento della circolazione delle persone. Ciò è sbagliato, perché noi stiamo gradualmente migliorando i nostri dati, ma non siamo ancora fuori". Un miglioramento che, spiega il governatore della Regione "lo dobbiamo ai tanti cittadini che sono stati rispettosi delle regole. Grazie a questi comportamenti virtuosi ne stiamo uscendo, e ne usciremo. Ma ci vuole l'impegno in questa settimana e mezza a rispettare le regole e a non farci prendere dalla troppa euforia. E dopo il 4 maggio ci vorrà gradualità nella riacquisizione della nostra libertà".

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