Attilio Fontana sentito dai pm di Milano: “Sono molto preoccupato per le minacce di morte”
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, espresso "grande preoccupazione" sua e dei suoi familiari per il clima d'odio che ha avvertito nelle ultime settimane davanti ai pubblici ministeri della Procura di Milano, che lo hanno sentito come parte offesa per le scritte e le minacce che gli sono state rivolte. Il governatore è stato messo sotto scorta perché bersagliato da minacce e insulti, l'ultimo dei quali è un murale con scritto ‘assassino' risale alla comparso nella notte tra venerdì e sabato.
Minacce e insulti, Fontana a colloquio con i pm di Milano
Ad Alberto Nobili, il responsabile dell'antiterrorismo milanese, Fontana ha assicurato di essere "tranquillo" per il suo operato nella gestione dell'emergenza Covid. L'avvocato del governatore, Jacopo Pensa, giovedì 4 giugno ha depositato alla Procura di Milano un dossier di circa trenta pagine intitolato ‘clima di odio’, in cui ha raccolto le intimidazioni rivolte al presidente della Regione Lombardia. Si tratta di minacce e insulti online, ma anche di lettere anonime spedite alla famiglia, tra cui una nella quale si paventa “un incidente stradale occasionale”.
Il governatore è sotto scorta
Il presidente lombardo ha denunciato le intimidazioni nei suoi confronti e contro la sua famiglia a partire dalla comparsa delle scritte ‘Fontana assassino' sui muri di Milano, firmati dal Carc (Comitato di appoggio alla resistenza per il comunismo). Anche le scritte sono finite nel dossier raccolto dal legale di Fontana, insieme a decine di intimidazioni e insulti comparsi sui social network. Tra i messaggi riportati dall'avvocato ce ne sono alcuni che augurano la morte al governatore ("Devi morire, devi morire come loro", con riferimento alle vittime del coronavirus).