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Attenzione alle telefonate: così i truffatori raggirano gli anziani

Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri di Milano per truffa aggravata. Spacciandosi per marescialli dei carabinieri e avvocati hanno truffato numerosi anziani residenti nel capoluogo lombardo, raggirandoli per oltre 200mila euro. Ecco il trucco che utilizzavano.
A cura di Francesco Loiacono
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"Pronto, sono il maresciallo dei carabinieri". Iniziavano così, solitamente, le telefonate che una banda di truffatori faceva alle proprie vittime, tutte persone anziane. I cinque malviventi che ne facevano parte, tutti di nazionalità italiana e originari del Napoletano, sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Milano, nel corso di un blitz che ha coinvolto le province di Napoli, Parma e anche la Spagna. I cinque sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano: dovranno rispondere del reato di truffa aggravata.

Le indagini dei militari dell'Arma hanno consentito di accertare il modus operandi dei cinque, che hanno preso di mira numerosi anziani residenti a Milano raggirandoli per un totale di oltre 200mila euro. I malviventi utilizzavano sempre la stessa tecnica, quella della telefonata di un finto avvocato o finto carabiniere. Spacciandosi per queste figure i truffatori dicevano alle loro vittime che un loro parente aveva provocato un grave incidente stradale. Poi prospettavano loro di poter aiutare i parenti in difficoltà, consegnando soldi o gioielli in cambio di una rapida soluzione della vicenda.

Come funziona il trucco del finto carabiniere o del finto avvocato

Il trucco, che a molti potrà sembrare banale, è invece uno dei più diffusi per quanto riguarda i raggiri agli anziani. E purtroppo sono molte le vittime che, per via dell'agitazione e della confusione che fanno seguito a queste telefonate, finiscono col cascarci. A rendere più credibile questi raggiri è il fatto che i malviventi sono a conoscenza dei veri nomi dei parenti degli anziani, che vengono così spinti a credere che la storia loro raccontata sia vera. Anche in questo caso era andata così: le vittime avevano finito col consegnare ai malviventi soldi e oggetti preziosi per un controvalore di oltre 200mila euro. Una delle telefonate intercettate dai carabinieri (quelli veri) aiuta a comprendere come funzionasse il raggiro. Un malvivente agganciava la vittima presentandosi come maresciallo dei carabinieri e raccontando la storiella del finto incidente, citando il vero nome del parente dell'anziano. Poi riferiva allo stesso che un avvocato, in realtà suo complice, sarebbe passato dalla sua abitazione a ritirare i soldi o i gioielli per aiutare il parente della vittima. Come comportarsi in caso di telefonate del genere? Il consiglio è quello di diffidare e di mettersi in contatto con il parente che si ritiene essere coinvolto nell'incidente. Poi è bene avvertire subito le forze dell'ordine.

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