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Autista dà fuoco a un bus pieno di studenti

Attentato sul bus a San Donato: i genitori dei bambini chiedono i danni ad Autogudovie

I genitori dei 51 bambini della scuola media Vailati di Crema che si trovavano sul bus dirottato e poi dato alle fiamme dall’autista Ousseynou Sy a San Donato Milanese sono pronti a chiedere i danni alla società Autoguidovie, azienda di trasporto di cui Sy era dipendente. Le famiglie temono che i loro figli, scampati alla strage, possano aver riportato stati d’ansia permanenti.
A cura di Francesco Loiacono
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L'autobus bruciato sulla Paullese (Foto: Vigili del fuoco)
L'autobus bruciato sulla Paullese (Foto: Vigili del fuoco)
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A dieci giorni dalla strage sfiorata sul bus a San Donato Milanese, i genitori dei 51 bambini che si trovavano a bordo del mezzo dirottato e poi incendiato dall'autista Ousseynou Sy sono pronti a chiedere i danni all'azienda di trasporto Autoguidovie. Lo rivela l'agenzia di stampa "Ansa" spiegando che la gran parte delle famiglie dei ragazzini della scuola media Vailati di Crema, 35 su 51, si sarebbero rivolte a due studi legali di Milano. Le restanti famiglie si affideranno invece ad avvocati di Crema. La decisione dei genitori dei bambini deriva dalla possibilità che il grave episodio accaduto ai loro figli possa aver comportato per i ragazzini degli stati di ansia permanenti. In quella che per gli inquirenti è stata una tentata strage con l'aggravante del terrorismo per fortuna nessuno era rimasto ferito in modo grave, almeno da un punto di vista fisico. Psicologicamente sarà invece difficile valutare le conseguenze di un episodio che poteva sfociare in tragedia.

Scontata la costituzione dei genitori come parte civile al processo contro Sy

Ousseynou Sy era dipendente della società Autoguidovie da circa 15 anni: era alla guida del bus nonostante avesse dei precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale su minori, anche se si dovrà capire se l'azienda di trasporto fosse a conoscenza o meno della fedina penale dell'autista. L'uomo è al momento recluso nel carcere di San Vittore: ha detto che la sua intenzione era solo quella di compiere un "gesto eclatante" per fermare l'arrivo di nuovi migranti dall'Africa in Europa ed evitare altre morti in mare, e che non voleva fare male a nessuno. Nel processo che quasi certamente l'uomo dovrà affrontare i genitori dei bambini si costituiranno parte civile.

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