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Arriva a Milano “Book pride”, la fiera degli editori indipendenti

Dal 27 al 29 marzo, presso i Frigoriferi Milanesi, in via Piranesi 10, Milano ospita un evento di promozione e salvaguardia della cultura non omologata, che riunirà nel capoluogo lombardo editori, autori, giornalisti, lavoratori della conoscenza e artisti.
A cura di Federica Gullace
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Arriva a Milano "Book pride", la prima fiera dell’editoria autofinanziata. Dal 27 al 29 marzo presso i Frigoriferi Milanesi, in via Piranesi 10, si terrà l'evento di promozione e salvaguardia della cultura non omologata, che riunirà nel capoluogo lombardo editori, autori, giornalisti, lavoratori della conoscenza e artisti. Un progetto che ha come obiettivo la salvaguardia della "bibliodiversità", termine coniato per l'occasione per esprimere in una parola la varietà delle produzioni culturali, messa sempre di più a rischio dall'azione dei grandi gruppi editoriali. Un momento di confronto e di riflessione pensato ed organizzato dal basso dagli indipendenti e per gli indipendenti: il progetto Book pride ha infatti stretto rapporti di cooperazione organizzativa con alcuni partner privati e istituzionali, tra cui il Comune di Milano e l’Institut Français Italia, facendo quindi inserire la manifestazione nel programma "Milano città del libro 2015".

Book pride e gli eventi in programma

Book pride inoltre è organizzata secondo il principio del co-working, che darà la possibilità a giornalisti di testate, professionisti della comunicazione, blogger, corrispondenti di webradio e di riviste online, di riunirsi, confrontarsi e promuovere le proprie esperienze al pubblico, per avere così l'accesso diretto ai contenuti. La fiera non prevede un biglietto di ingresso e offrirà al pubblico un ricco programma di eventi, articolato in tavole rotonde, performance, lezioni e atelier professionali. A partire da presentazione di libri, quali "Il sabotatore di campane", di Paolo Pasi, e "Il confine sminato", di Tamara Ferrari, fino agli atelier come "Sharing, Coworking e Mutualismo" o ancora "C'è chi corregge, c'è chi traduce". Ad arricchire la manifestazione ci sarà inoltre un'enoteca, ovviamente autogestita, di vignaioli indipendenti, con tanto di performance artistiche: vini e incontri di qualità, si opporranno così al modello agricolo industriale, facendo luce su esperienze concrete di una nuova produzione contadina etica e sostenibile.

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