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Arresto Antinori, per i pm milanesi il ginecologo deve restare in carcere

La procura di Milano si è espressa contro il ripristino dei domiciliari per Severino Antinori. Il ginecologo è stato arrestato lo scorso 13 maggio con l’accusa di aver prelevato otto ovuli a una giovane spagnola contro il suo consenso. Dopo un periodo ai domiciliari, è stato trasferito in carcere a Regina Coeli per aver rilasciato alcune interviste. Domani sull’istanza per la scarcerazione si esprimerà il gip di Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Severino Antinori
Severino Antinori

La procura di Milano non ha dubbi: Severino Antinori deve restare nel carcere romano di Regina Coeli dove si trova da metà della scorsa settimana. Il ginecologo, arrestato lo scorso 13 maggio con l'accusa di aver prelevato otto ovuli a una giovane infermiera spagnola contro la sua volontà, si era visto revocare gli arresti domiciliari per alcune interviste concesse dalla sua abitazione romana a due trasmissioni televisive. Dopo la notizia del suo trasferimento in carcere Antinori, che ha 71 anni, si era sentito male: è già il secondo malore da quando il noto ginecologo è stato travolto da questa vicenda.

Domani è atteso il parere del gip sul ripristino dei domiciliari

I legali di Antinori, proprio considerando il suo stato di salute, lo scorso venerdì si erano espressi per la sua scarcerazione e per l'attenuazione delle misure di custodia cautelare: in pratica, un ritorno al regime dei domiciliari. Il procuratore aggiunto Nunzia Gatto e il pubblico ministero Maura Ripamonti hanno però espresso parere negativo sulla richiesta degli avvocati del ginecologo. A dire l'ultima parola sarà adesso il giudice per le indagini preliminari di Milano Giulio Fanales, che si pronuncerà nel merito domani. Dopodomani, invece, è atteso il parere del tribunale del Riesame sulla richiesta presentata una settimana fa dai legali di Antinori: chiesto il ritorno in libertà per il ginecologo, la revoca della misura interdittiva che lo ha colpito dopo l'arresto e il dissequestro della clinica milanese Matris, il luogo dove sarebbe avvenuto il prelievo degli ovuli alla 23enne spagnola. Il Riesame dovrà pronunciarsi anche sul dissequestro di tutto il materiale biologico sequestrato nella clinica di Antinori a Milano: lo chiedono a gran voce le coppie che si erano rivolte al ginecologo per la fecondazione assistita.

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