Arresti per spaccio di droga dell’ndrangheta a Corsico, decisivo un collaboratore di giustizia
"A Buccinasco c'è un locale di ‘ndrangheta. Con l'espressione ‘alter ego a Milano' intendo una base di Platì, distaccata al Nord. Ciascun ‘alter ego' riceveva la droga dal rispettivo gruppo di Platì e poi la spacciava al Nord". Così il pentito di ‘ndrangheta Domenico Agresta, divenuto negli anni collaboratore di giustizia, passando informazioni alla Dda di Milano. Con tali dichiarazioni, rese in uno dei molteplici verbali firmati da Agresta in questi anni, il collaboratore di giustizia ha aiutato gli inquirenti milanesi ad arrestare oggi, lunedì 6 luglio, 17 persone per traffico di droga.
Fondamentali le dichiarazioni di Agresta
Tale traffico è gestito da affiliati alla cosca Barbaro-Papalia, da diversi anni presente nell'area a sud di Milano. Come riportato dall'Ansa, si legge nelle 388 pagine che Agresta, detto "Micu Macdonald", dell'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari di Milano Teresa De Pascale, "nel corso degli interrogatori resi innanzi alla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Torino e Milano, ultimo quello datato 11 febbraio 2019" nell'indagine milanese "forniva una dettagliata descrizione delle dinamiche criminali operanti nei territori dei comuni di Corsico e Buccinasco, con particolare riferimento alle attività di narcotraffico che avevano come protagonisti soggetti appartenenti alla famiglia Barbaro-Papalia".
Il collaboratore di giustizia svela il traffico di droga dalla Calabria
Con le sue testimonianze, Agresta ha confermato le ipotesi di un "traffico di stupefacenti che parte dalla Calabria e dalla ‘ndrangheta insediata a Platì, per la successiva rivendita all'ingrosso curata da Saverio Barbaro e da Luigi Virgara (il quale provvede a gestire gli incassi, con trasferte frequenti in Lombardia) agli intermediari Francesco Marzano e ai fratelli Marcello e Roberto Perrone, per poi dipanarsi in una pletora di fidelizzati sub-spacciatori al dettaglio".