Arrestato il nipote del boss di ‘ndrangheta Antonio Papalia: sequestrate droga, armi e una Maserati
Traffico di stupefacenti, riciclaggio e detenzione illegale di armi. Con queste accuse è stato arrestato dalla polizia a Corsico, vicino Milano, il 32enne Domenico Sergi. Il suo è un nome "pesante" negli ambienti criminali: il 32enne, che risulta fino a questo momento incensurato, è infatti il nipote del boss della ‘ndrangheta Antonio Papalia, che sta scontando l'ergastolo nel carcere di Padova ed è il fratello di Rocco, ex "padrino" di Buccinasco e ritornato nel paese alle porte di Milano dopo aver scontato 25 anni di carcere. Anche il padre del 32enne sta scontando l'ergastolo nel carcere di Oristano, accusato di sequestri e cinque omicidi: si tratta del 62enne Francesco Sergi, soprannominato "Cicciu u ‘mbilli" e a capo dell'omonima cosca di Platì, comune in provincia di Reggio Calabria. La cosca Sergi avrebbe da tempo esteso la propria influenza sulla zona a sud di Milano (facendo guadagnare a Buccinasco il soprannome di "Platì del nord"): gli affari illeciti di cui si occupa sarebbero lo spaccio di droga e il riciclaggio. La seconda è la pista che ha portato all'arresto del 32enne: le indagini della Direzione distrettuale antimafia, coordinate dal pubblico ministero Cecilia Vassena, sono infatti partite da un giro di auto rubate, che ha portato gli investigatori a una carrozzeria di Buccinasco gestita da Domenico Sergi e dalla sorella Anna, al momento indagata a piede libero.
Proprio nella carrozzeria è stata trovata e poi sequestrata una Maserati Gran Turismo, risultata rubata a una società di autonoleggio. L'auto, del valore di 100mila euro, era stata "riciclata", con tanto di targa straniera. A far finire nei guai il 32enne sono stati anche cinque chili di hashish e una pistola: la droga e l'arma, che era stata rubata dalla casa di un agente della polizia locale del Bergamasco, sono state trovate in un box di Corsico nelle disponibilità del 32enne.