Anziana trovata morta in casa col marito a Milano: era la partigiana Irea Gualandi
Ha un nome l'anziana di 93 anni trovata morta in casa col marito. Un nome, e anche una storia importante alle spalle: si tratta infatti della partigiana Irea Gualandi, che da giovanissima aveva partecipato alla Resistenza e poi per decenni aveva lavorato come sindacalista tra le fila della Cgil, con un'attenzione particolare ai temi del lavoro e della salute femminili.
Trovato morto anche il marito di Irea, Silvano Toffetti
Irea Gualandi, classe 1924, è stata trovata senza vita sabato pomeriggio nella casa di viale Omero, a Milano, in cui abitava assieme al marito Silvano Toffetti, di 85 anni. Anche l'uomo era ormai cadavere: l'ipotesi è che i due anziani coniugi siano morti qualche giorno fa per cause naturali, forse un malore. Uno dei due potrebbe essere morto qualche ora o qualche giorno dopo l'altro, ma non è stato in grado di dare l'allarme. L'ipotesi della morte naturale è suffragata da diversi elementi: in casa, quando vi hanno fatto irruzione i vigili del fuoco, non c'erano sostanze tossiche, la casa era in ordine e la porta non presentava segni di effrazione. Sul caso indaga la polizia di Stato: il magistrato di turno ha disposto l'autopsia per fugare ogni dubbio, anche se la morte naturale resta l'ipotesi più probabile. I due coniugi non davano loro notizie da circa una settimana: sarebbe stato un parente a dare l'allarme sabato, dopo non aver ricevuto risposte alle sue telefonate. Quando i vigili del fuoco sono arrivati nella casa dei due, in zona Corvetto, si sono resi conto della tragedia.
Chi era Irea Gualandi
Gualandi era nata a Bologna da una famiglia contadina e antifascista e, dopo la Resistenza e i primi impegni come sindacalista, si era trasferita a Milano nel 1972, lavorando come responsabile dei servizi socio-sanitari della Camera del lavoro. Da partigiana ha partecipato alla nascita dell’organizzazione clandestina tutta al femminile "Gruppi di Difesa della Donna" e poi dell’Associazione ragazze italiane (Ari). L'attenzione alle donne è stata una costante della sua vita: nella Camera del lavoro di Bologna aveva denunciato la condizione femminile partecipando all'Udi, Unione delle donne italiane, mentre a Milano ha combattuto le battaglie pro aborto e per l'istituzione dei consultori. Era in pensione dal 1982.