Anniversario della Scala ricostruita: 70 anni fa il concerto diretto da Toscanini (FOTO)
Sabato 11 maggio 1946, "alle 21 precise" come recita la locandina dell'epoca, il maestro Arturo Toscanini saliva nuovamente, dopo anni, sul palco del Teatro alla Scala di Milano. L'occasione era storica: il tempio della lirica riapriva dopo essere stato distrutto dalle bombe della Seconda guerra mondiale. Una ricostruzione rapida (durò circa tre anni), alla quale aveva contribuito direttamente anche il grande direttore d'orchestra, che anni prima, nel 1939, aveva abbandonato il Paese e l'Europa recandosi negli Stati Uniti a causa del clima ostile e delle leggi scellerate del nazi-fascismo.
L'11 maggio del 1946 il concerto diretto da Toscanini nella Scala ricostruita
Oggi, 11 maggio 2016, ricorre il settantesimo anniversario di quel concerto che segnò l'inizio della rinascita per Milano e l'Italia intera. Enorme fu l'afflusso del pubblico, che fin dal '43 aveva invocato con scritte sui muri esterni del Piermarini il ritorno del maestro Toscanini. Il programma della serata fu dedicato alla musica italiana: risuonarono le note de "La gazza ladra", del "Guglielmo Tell" e del "Mosè in Egitto" di Rossini, del "Nabucco", de "I vespri siciliani" e del "Te Deum" di Verdi, della "Manon Lescaut" di Puccini e del "Mefistofele" di Boito. Esibendosi nella preghiera del "Mosè" esordì alla Scala il soprano Renata Tebaldi, da allora definita "voce d'angelo" da Toscanini.
Muti annuncia il suo ritorno alla Scala dopo 12 anni
Proprio nel giorno del settantesimo anniversario della ricostruzione della Scala è arrivata infine la notizia di un atteso ritorno: Riccardo Muti, che di Toscanini è stato uno dei successori come direttore d'orchestra del Piermarini, ha annunciato il suo ritorno alla Scala dopo un'assenza durata 12 anni. Muti, fortemente voluto dal sovrintendente della Scala Alexander Pereira, si esibirà nel gennaio del 2017 in due concerti assieme alla Chicago Symphony Orchestra. Una notizia che sembra suggellare una sorta di continuità ideale tra il talento di Toscanini e quello di Muti, che del grande direttore d'orchestra acquistò anche un frac, datato 1933, per donarlo successivamente al Conservatorio di Milano.