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Ambiente, la valle del Po riconosciuta dall’Unesco come riserva della biosfera

L’area centrale della valle del fiume Po è stata riconosciuta come riserva Unesco nel programma Mab (Man and biosphere): la decisione è arrivata a Parigi. In Italia altre diciassette aree sono state individuate come riserve dell’uomo e della biosfera. Il network comprende nel mondo circa settecento riserve in 122 Paesi.
A cura di Simone Gorla
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Il PoGrande è stato dichiarato oggi a Parigi riserva Mab (Man and biosphere) dell'Unesco. Il tratto centrale del fiume Po, che comprende un'ottantina comuni nelle province di Piacenza, Pavia, Lodi, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, va ad aggiungersi ad altre diciassette riserve riconosciute in Italia, tra cui ci sono anche l'area del Delta del Po e quella di Collina Po in Piemonte. La decisione è arrivata nella capitale francese, nel corso del consiglio del programma Mab, a un anno dalla candidatura.

Il programma comprende riserve in 122 Paesi nel mondo

Il Programma "L'uomo e la biosfera", è stato avviato dall’Unesco nel 1971 per promuovere su base scientifica "un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile". Il programma Mab include al suo interno le riserve della biosfera, che comprendono ecosistemi terrestri, marini e costieri o una combinazione degli stessi. Le riserve promuovono attività di cooperazione scientifica, ricerca interdisciplinare e sostenibilità ambientale. Il network comprende 686 riserve in 122 Paesi. Tra le nuove riserve designate oggi a Parigi c'è anche la zona delle Alpi Giulie, oltre a quelle individuate in Norvegia, Polonia, Cile, Corea del Sud, Spagna, Ecuador, Regno Unito, Svezia, Russia, Giappone, Indonesia, Austria.

“Da oggi i territori che abbiamo messo in rete hanno uno strumento di straordinario valore per migliorare il loro ambiente e renderlo attrattivo in forma collettiva a beneficio comune sia di chi abita questi luoghi suggestivi sia per i migliaia di turisti ed interessati che fino ad ora hanno vissuto habitat, paesaggio e ricchezze culturali e produttive in modo disomogeneo", ha commentato il segretario generale del Distretto Po Meuccio Berselli.

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