Allarme smog in Lombardia: i provvedimenti dei Comuni per combattere l’inquinamento
La Lombardia è una delle regioni italiane più colpite dall'emergenza smog che, complice l'insolito periodo di alta pressione di questo strano dicembre, sta interessando anche altre zone d'Italia, come la Campania o il Lazio. Sono molti i comuni lombardi che hanno pertanto emanato provvedimenti volti a cercare di contrastare l'inquinamento. Si tratta nella maggioranza dei casi di divieti di circolazione per i veicoli più inquinanti, in vigore su tutto il territorio regionale. Ma non mancano anche provvedimenti più singolari che, di volta in volta, le singole amministrazioni prendono – o vorrebbero prendere – per cercare di limitare i danni.
Brescia chiede di ridurre il limite in autostrada
È il caso ad esempio di Brescia, città dove la concentrazione di polveri sottili nell'aria (Pm10) è oltre la soglia fissata per legge (50 microgrammi per metro cubo) da più di 20 giorni consecutivi. L'assenza di piogge di una certa intensità favorisce l'accumulo delle sostanze inquinanti, e sindaco ed ex provincia stanno cercando di rimediare con un provvedimento insolito: abbassare i limiti di velocità sui tratti urbani delle autostrade. Per questo, il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono e il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli hanno scritto una lettera ai gestori delle tratte interessate per chiedere di ridurre i limiti da 130 a 110 chilometri orari.
A Cremona porte dei negozi sempre chiuse
A Cremona, invece, nel mirino del sindaco sono finiti quei dispositivi montati sulle porte dei negozi che consentono di farle rimanere sempre aperte, per favorire l'ingresso della clientela. L'ordinanza anti-smog emanata ne ha vietato l'utilizzo, imponendo ai negozianti di mantenere chiuse le porte: un provvedimento analogo è stato adottato anche a Milano. Sempre a Cremona, inoltre, oggi, mercoledì 23 dicembre, non si pagherà il biglietto sui mezzi del trasporto pubblico urbano in città e dai comuni limitrofi a Cremona.
A Milano si va verso il blocco della circolazione
È a Milano, però, che l'allarme smog sta assumendo ormai i contorni di una vera e propria emergenza. I valori di polveri sottili nell'aria sono fuorilegge da 27 giorni consecutivi: oltre 90 le giornate con pm1o oltre la soglia fissata dall'Ue nel 2015. Il Comune ha adottato dallo scorso 9 dicembre il protocollo previsto dalla Città metropolitana, che prevede divieto di circolazione per le vetture diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato, un grado in meno nel riscaldamento degli edifici e obbligo di tenere chiuse le porte per i commercianti. Sono inoltre in vigore fino al 24 dicembre agevolazioni sul trasporto pubblico, con biglietti singoli per i mezzi che valgono tutto il giorno e bike sharing gratuito.
Ma tutti questi provvedimenti purtroppo non bastano: e allora Palazzo Marino sta pensando di ricorrere al blocco totale della circolazione, da attuare subito dopo Natale. Un provvedimento impopolare, ma necessario. Da più fronti però si segnala come solo interventi strutturali possano contribuire seriamente a contrastare l'inquinamento. In questo senso va il bando di Palazzo Marino per mettere a disposizione 700mila euro per i tassisti che decideranno di cambiare la loro auto con una più ecologica, Euro 5 o successiva. Si tratta della riedizione di un bando analogo indetto nel 2014, grazie al quale in città circolano già 476 taxi ecologici.