Allarme scabbia a Milano: 500 casi tra i profughi. Presidio sanitario in stazione Centrale
Dall'inizio dell'anno sono 500 i profughi ospitati nelle strutture d'accoglienza di Milano e dell'hinterland che hanno manifestato casi di scabbia. Oltre 100 solo dall'inizio di giugno. Numeri che hanno indotto finalmente la Regione Lombardia a dare il via libera per l'istituzione di un presidio sanitario fisso alla stazione Centrale di Milano, dove ogni giorno decine di migranti arrivano in maniera autonoma. Mercoledì l'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani si è recato di persona al mezzanino della stazione per un sopralluogo: "Non ci sono mai stati così tanti casi di scabbia negli ultimi decenni, si tratta solo di persone che arrivano a Milano con i treni dopo essere stati sbarcati al sud. Avvieremo un monitoraggio da subito in tutte le strutture della Lombardia che in questo momento stanno accogliendo i profughi – ha detto Mantovani, aggiungendo che – bisogna evitare allarmismi, ma anche evitare che la diffusione di questa patologia aumenti ulteriormente".
Profughi, presidio sanitario in stazione Centrale
Il presidio medico sarà aperto al binario 21. All'interno vi lavorerà personale della Asl, che effettuerà le prime visite mediche ai migranti e fornirà loro consigli sulle terapie da seguire. Il direttore sanitario di Asl Milano, Enrico Bolzoni, ha tranquillizzato i viaggiatori in transito dalla stazione: "Non ci sono rischi di epidemia. La scabbia si contrae solo con un contatto fisico abbastanza intimo, con lo scambio della biancheria, degli indumenti o delle lenzuola. Quindi i passeggeri in transito in stazione non corrono particolari rischi se anche dovessero toccare oggetti o strutture venute a contatto con persone contagiate".
Il sopralluogo di Mantovani e l'istituzione del presidio sanitario sono stati accolti favorevolmente da Palazzo Marino: "Apprendiamo con soddisfazione la decisione di Regione Lombardia di intervenire in Stazione Centrale mettendo un presidio medico sanitario fisso per poter intervenire anche sui casi più gravi, come la scabbia, per cui sono stati individuati numerosi casi – ha detto l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino -. È una richiesta che noi abbiamo più volte rivolto al Presidente Maroni e che anche lo scorso 23 aprile abbiamo rinnovato, proprio in presenza di 4 casi al mezzanino, profughi di nazionalità eritrea, poi trasferiti su nostra segnalazione con il 118 in due ospedali milanesi". Majorino, che negli scorsi giorni aveva fatto sapere al governo che le strutture del Comune non avevano più posto per ospitare i profughi, ha quindi ricordato i numeri dell'emergenza immigrazione fronteggiata da Palazzo Marino: "Dal 18 ottobre 2013 ad oggi il Comune di Milano con Caritas, privato sociale, Protezione civile comunale e volontari ha assistito più di 64mila profughi (di cui 14mila bambini), in fuga da guerra e violenze, che hanno raggiunto Milano per poi ripartire, lasciando così l'Italia. Da inizio anno ne sono già transitati 10mila. Sono profughi che arrivano spontaneamente a Milano, senza alcun controllo o organizzazione da parte del ministero dell'Interno, mai conteggiati dal Viminale e dunque invisibili. L'amministrazione da sola non può fare tutto".