Allarme alghe sul Sebino. L’Arpa: “Non è colpa della passerella di Christo”

A quasi due mesi dalla chiusura di "The Floating Piers", il sipario è tutt'altro che calato sulla discussa passerella realizzata sul Lago d'Iseo dall'artista bulgaro Christo. Record di numeri, con oltre un milione e mezzo di visitatori, ma anche di polemiche. Questa volta, a tuonare contro l'innovativa opera è Legambiente: nei giorni scorsi, al posto della lunga installazione, tra Montisola, l’isola di San Paolo e Sulzano, sulla sponda bresciana, sarebbe apparsa un’estesa chiazza di alghe rosso-verdastre, lunga un centinaio di metri. La denuncia è arrivata via Facebook da Dario Balotta, presidente della sezione del Basso Sebino dell'associazione ambientalista, secondo il quale il fenomeno sarebbe proprio da collegare alla rimozione dei pesanti blocchi di cemento armato che servivano ad ancorare sul fondo la famosa passerella.
Secondo gli addetti ai lavori, infatti, sollevare i manufatti avrebbe scoperchiato una serie di materiali, anche metalli, lasciando tracce sulla superficie. Si tratta di mucillagini, molto simili al polline dei fiori, che si agglomerano e spingono verso riva, spostandosi con le correnti. Altrove sul Lago, dove non c'era l'opera di Christo, non si registra la stessa situazione. "Non vi è nulla di peggio che smuovere i sedimenti del lago rimettendoli in circolo, favorendo così l'accumulo degli inquinanti contenuti, con pesanti danni alla balneazione", hanno tuonato gli esperti.
Questa ipotesi, tuttavia, è stata categoricamente esclusa dalle autorità competenti, intervenute nel dibattito. Arpa e Autorità di Bacino chiamano in causa le condizioni climatiche, come l’abbassamento del livello del lago ed il riscaldamento delle acque. Assolta, dunque, l'installazione di Christo. "Prova ne è – fanno sapere dall'Arpa – che nelle scorse settimane si sono verificati episodi di fioritura della stessa specie anche nel Lago di Garda che non ha certo problemi di eutrofizzazione o rilascio di fosforo dai sedimenti. È da escludere che questa sostanza eventualmente rilasciata dalla movimentazione di porzioni di sedimenti del lago possa essere giunto negli strati superficiali".
Intanto, l'Autorità sanitaria di Brescia ha predisposto analisi sui campioni di alghe ma assicura che, ad una prima indagine macroscopica, sono da escludere rischi per la balneazione.