Alfano: “Inaccettabili occupazioni case a Milano e Roma, pronti a intervenire”
Il fenomeno delle case occupate a Milano e Roma "è inaccettabile, siamo pronti a intervenire". Lo ha detto lunedì mattina il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervistato da Maurizio Belpietro nel corso della trasmissione televisiva "Mattinocinque". L'intervento del ministro arriva dopo che a Milano, sabato scorso, uno degli ultimi tentativi di occupazione abusiva di un alloggio popolare è terminato a sassate, rischiando di provocare gravi conseguenze. Gli inquilini regolari, lasciati sempre più soli dalle istituzioni, hanno iniziato a sfogare la propria rabbia nei confronti degli abusivi. Ma l'emergenza abitativa è un problema comune a molte città italiane, che vede Roma e il capoluogo lombardo come punte dell'iceberg in quanto città più popolose, e, fattore da non sottovalutare, dove i prezzi degli affitti sono i più cari della Penisola.
Occupazioni inaccettabili, pronti a intervenire
Oltre a preannunciare provvedimenti, sul fenomeno delle occupazioni abusive Alfano ha anche chiamato in causa anche Comuni e Regioni: "Decidano sui requisiti che ci sono nelle singole città per definire un soggetto moroso e colpevole, per individuare le unità abitative da sgomberare", ha detto il titolare del Viminale. "Non accetteremo che questa illegalità permanga e vada avanti, noi difendiamo la legge e il diritto di chi ha titolarità ad avere la casa", ha aggiunto Alfano. Mentre a Roma il fenomeno delle occupazioni sembra avere una connotazione più sociale, legata ad associazioni e movimenti che reclamano il diritto alla casa, a Milano il problema investe anche le tensioni tra i diversi gruppi etnici che si spartiscono un vero e proprio racket, con tanto di prezzi per "sfondare" le porte di alloggi sfitti, o talvolta occupare quelli i cui inquilini regolari si sono allontanati per qualche giorno. Qualunque sia la natura del fenomeno, le occupazioni abusive, sempre più numerose a causa della crisi e della cattiva gestione degli enti di edilizia pubblica, rischiano di far esplodere pericolose tensioni sociali.