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Agrate Brianza, prostituzione e atti osceni nel parcheggio del Colleoni: identificate 50 persone

Circa 50 persone sono state identificate e 34 auto sono state fermate dai carabinieri ad Agrate Brianza durante un maxi controllo volto a contrastare il fenomeno della prostituzione: i controlli sono avvenuti nel parcheggio del centro direzionale Colleoni, già teatro in passato di blitz e controlli, e da anni luogo di ritrovo per clienti e prostitute.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Sono 50 le persone identificate e 34 le auto fermate dalla polizia locale insieme con i carabinieri della compagnia di Vimercate all'interno del parcheggio del Colleoni ad Agrate Brianza. Si tratta di un un maxi controllo delle forze dell'ordine volto a contrastare il fenomeno della prostituzione che da anni ha ritrovato nel parcheggio del centro direzionale un luogo indisturbato dove poter consumare rapporti sessuali tra clienti e prostitute. Secondo quanto emerso sembra che il Colleoni sia addirittura indicato sui siti specializzati: di fatto è un'area degradata alla mercé di chi decide di fermarsi in auto e consumare i rapporti sessuali. Numerose le denunce e le segnalazioni fatte ai carabinieri da parte dei residenti della zona che raccontano di persone che spesso scendono dalle auto nude noncuranti dei passanti, spesso anche bambini. Diverse le multe consegnate ai clienti, alcuni dei quali hanno visto si è visto un'ammenda di circa 300 euro.

Il Comune di Agrate Brianza è impegnato nella lotta al degrado dal 2010. Proprio nel parcheggio del centro direzionale Colleoni lo scorso marzo 2018 gli agenti della polizia locale del comune di Agrate Brianza avevano sorpreso due uomini brianzoli intenti a consumare un rapporto sessuale nei pressi della proprio auto: per loro era scattata una maxi multa da 20mila euro. "Non possiamo rimanere indifferenti davanti allo sfruttamento di tante ragazze", ripetono a Palazzo. Gli affezionati aspettano che passi la bufera e ricominciano daccapo al centro direzionale e alle rotonde che portano alla Milano-Venezia.  L’ordine è chiaro: tolleranza zero, ma nonostante le stangate e il pericolo di essere scoperti da mogli e fidanzate, i clandestini continuano a venire qui.

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