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Aggressioni con acido, Martina: “Sono pentita, voglio stare con mio figlio”

Martina Levato, la studentessa condannata per le aggressioni con acido compiute a Milano nel 2014, si è confidata con la deputata Pd Eleonora Cimbro che è andata a trovarla in carcere a San Vittore: “Ho inflitto tanta sofferenza, ora voglio riabiltarmi con mio figlio”.
A cura di Francesco Loiacono
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Martina Levato, la studentessa bocconiana con una duplice condanna (14 e 16 anni) sulle spalle per le aggressioni con acido compiute a Milano nel 2014, si è confidata con la deputata del Pd Eleonora Cimbro che è andata a trovarla nel carcere di San Vittore. Alla parlamentare Martina, secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, avrebbe confessato il suo stupore per l'entità della sua condanna, soprattutto rispetto al complice Andrea Magnani (condannato a 9 anni e 4 mesi). Ma soprattutto ha detto di essersi pentita per il dolore provocato, chiedendo però una seconda possibilità per poter ripartire dalla cosa più importante: il figlio nato lo scorso agosto dalla relazione con Alexander Boettcher, condannato insieme a lei a 14 anni per l'aggressione a Pietro Barbini e a processo per gli altri agguati con acido.

"Voglio riabilitarmi con mio figlio"

"Sto male per quello che ho fatto – ha detto Martina all deputata che le ha chiesto se avesse rimorsi -. Ci ho impiegato un anno per capire che ho sbagliato. Ho inflitto tanta sofferenza, ora voglio riabiltarmi con mio figlio". Levato, che ha detto di non voler più essere identificata come parte della "coppia dell'acido", ha parlato anche della sua intenzione di proseguire gli studi. Le mancano 4 esami per laurearsi, ma non potrà farlo alla Bocconi per via del codice etico. Il suo esame più importante, tuttavia, lo dovrà superare intorno ad aprile davanti al tribunale dei minori, che dovrà decidere se affidarle o meno il figlio, che adesso può vedere soltanto un giorno alla settimana in carcere, il lunedì: "Facendo la mamma potrei mostrare una dimensione nuova alla quale, mi rendo conto, forse molti non credono". Vedremo se i giudici le concederanno una seconda chance.

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