Aggressione di via Carcano, parla la madre di Alexander: “Una volta era un ragazzo timido”
Sono passati dieci giorni da quando Martina Levato, studentessa 23enne dell’università Bocconi, e Alexander Boettcher, 30enne di origini tedesche, hanno aggredito il 22enne Pietro Barbini con dell’acido, sfregiandogli il volto. Teatro dell'aggressione via Carcano, a Milano, dove la Levato e il suo amante Boettcher hanno attirato con la scusa della consegna di un pacco Barbini e il padre, tendendogli un agguato. Da allora i due sono in carcere, accusati di lesioni gravissime dopo che il 22enne Barbini, operato già due volte, rischia di perdere la vista dall'occhio destro. In attesa che giovedì 8 gennaio la "coppia diabolica", come è stata chiamata da alcuni giornali, compaia davanti ai giudici nel processo per direttissima, dalle loro celle i due ragazzi hanno iniziato a parlare. Da una parte c'è Martina, considerata fin dall'inizio la più debole della coppia, che dopo aver chiesto perdono per il suo gesto ha continuato a scagionare il suo amante Boettcher. Dall'altra c'è il 30enne di origini tedesche, che ha accusato la sua amante di essere l'unica ideatrice dell'agguato.
Parla la madre di Boettcher
Proprio la madre di Boettcher, intervistata dal Corriere, ha fornito un'immagine di suo figlio ben lontana dal muscoloso "Alexander the king", ossia dal nome con cui il 30enne Boettcher si presentava fino a qualche giorno fa su Facebook. Alexander Boettcher, nato il 4 dicembre 1984 a Munster, lontano dal padre, un medico tedesco, che lasciò la madre quasi subito, aveva una vita apparentemente serena. Viveva in un palazzo di viale Campania, a Milano, con la moglie Gorana Bulog, una ex modella croata conosciuta da giovanissimo. Nello stesso edificio, al piano terra, vivevano anche la suocera e la madre: "Alex ha vissuto sempre con noi, intorno a noi, qui in questo palazzo. Era un ragazzo introverso, taciturno, insicuro, mingherlino", ha raccontato la mamma. Alexander si occupava, come socio e amministratore, di proprietà immobiliari, fino a che non ha incontrato lei, Martina Levato, diventata presto sua amante.
Il cambiamento è avvenuto dalla candidatura in politica
Alexander una volta era magro e minuto, timido e indiscreto, senza tutti i muscoli e i tatuaggi di oggi. Nessuno riesce a capacitarsi di quanto accaduto: la madre di Alexander, rimasta sola dopo che Gorana e la suocera sono partite, non fa che rivivere nel ricordo del suo bambino adolescente. Forse il suo cambiamento è avvenuto con la candidatura in politica due anni fa, con la lista 3L di Giulio Tremonti. Forse è stato per colpa dell’ossessione per i muscoli, gli anabolizzanti e la palestra, periodo che la madre ricorda come tra i peggiori: “Era diventato irascibile, aveva forti sbalzi di umore, cambiato di aspetto, a casa c’era e non c’era, non lo riconoscevo più". O forse la causa è tutta da ritrovarsi nella relazione con Martina, che secondo la donna era senza dubbio la forte e dominante dei due. "Mai avrei pensato ad un cammino del genere per mio figlio. Forse il vaso si è aperto quando ha incontrato Martina".