Aggressione con machete, capotreno fa ricorso contro 3 assoluzioni
Carlo Di Napoli, il capotreno aggredito a colpi di machete l'11 giugno alla stazione di Villapizzone di Milano ha deciso di ricorrere contro le assoluzioni dei tre giovani sudamericani. È "fuor di dubbio" dice il legale del ferroviere, l'avvocato Luca Ponzoni, che anche i tre "hanno in ogni caso voluto l'aggressione" che è poi "degenerata, circostanza non imprevedibile, nel tentato omicidio". Insieme a Di Napoli fu aggredito anche il collega Riccardo Magagnin. Secondo l'avvocato di parte civile i tre avrebbero "partecipato all'azione sapendo che, tramite l'utilizzo di quell'arma, si sarebbero provocate lesioni personali ovvero anche la morte degli aggrediti". Anche la Procura e l'altra parte civile, Trenord, hanno fatto ricorso in appello contro le assoluzioni.
Lo scorso 8 febbraio, nel processo abbreviato, il gup di Milano Alfonsa Ferraro aveva condannato solo tre dei sei imputati. Erano stati ritenuti colpevoli solo Jackson Lopez Trivino, detto ‘Peligro', condannato a 16 anni, Jose' Ernesto Rosa Martinez, ritenuto l'esecutore materiale, condannato a 14 anni e Andres Lopez Barraza, detto ‘Pajaro Loko', condannato a 11 anni e 4 mesi.
Assolti, invece, Alexis Ernesto Garcia Rojas, Kevin Jeovanni Vasquez Majano e Henry Alexander Cortez Gonzales, tutti ritenuti appartenenti, insieme agli altri tre, ad una gang di latinos detta ‘MS13'.. Ponzoni chiederà ai giudici di secondo grado di dichiarare responsabili anche gli altri tre imputati di "concorso ordinario" nel tentato omicidio. Ai tre potrà essere imposto il "risarcimento del danno morale e materiale patito" dalla vittima che, a causa delle gravissime ferite riportate, rischio di perdere un braccio.