Aggressione con l’acido, confermata la condanna a 14 anni per Alex Boettcher
Aggiornamento: I giudici della quinta sezione penale della Cassazione hanno confermato la condanna in appello a 14 anni per Alexander Boettcher, rigettando il ricorso contro la decisione della Corte d'appello di Milano del 21 aprile 2016 relativa all'aggressione con l'acido a Pietro Barbini.
Il procuratore generale della Cassazione, Sante Spinaci, ha chiesto di rigettare il ricorso di Alexander Boettcher, condannato in appello a 14 anni per l'aggressione con acido a Pietro Barbini. È solo una delle tante aggressioni di cui sono accusati Boettcher, l'ex amante Martina Levato e il loro complice Andrea Magnani, la cosiddetta "banda dell'acido" che nel 2014 ha messo in atto un piano criminoso che ha cambiato per sempre la vita di almeno due delle loro vittime: Pietro Barbini e Stefano Savi, entrambi sfigurati in modo permanente. Cronologicamente l'aggressione a Barbini, avvenuta nel dicembre del 2014, era stata l'ultima della banda, ma quella per cui i tre erano stati arrestati (qui una ricostruzione della vicenda). Per quella vicenda Boettcher è stato condannato in primo grado e in appello a 14 anni, mentre Martina Levato per tutte le aggressioni è stata condannato in totale (in via definitiva) a 20 anni di carcere. Il sostituto pg ha chiesto in sostanza di confermare e rendere definitiva la pena: "È un dato oggettivo che Boettcher dopo l'aggressione con l'acido inseguì Barbini con un martello per portare a termine l'azione delittuosa e impedire che potesse riconoscerli", ha detto il magistrato nel corso della sua requisitoria, definendo corretta l'individuazione del movente nella "purificazione" di Martina Levato, allora amante di Alex, dagli altri rapporti che aveva avuto, tra cui quello con Barbini.
La difesa punta sui risarcimenti già disposti da Boettcher alle vittime
Alexander ha a suo carico anche un'altra condanna a 23 anni (in appello) per le altre aggressioni, portate a termine o solo tentate, ai danni di Stefano Savi (vittima di un tragico scambio di persona) e del fotografo Andrea Carparelli, che invece riuscì a salvarsi riparandosi dietro a un ombrello. Pur professandosi sempre innocente. Boettcher ha già risarcito le sue vittime. Un punto sottolineato dagli avvocati del broker: "Non può non avere un peso il fatto che tutte le persone offese sono state risarcite con cifre importanti. Puntiamo sul fatto che la Corte ne tenga conto", ha difatti commentato al termine dell'udienza in Cassazione l'avvocato Lamberto Rongo, che con il collega Ermanno Gorpia difende Boettcher.