Aggressione al Beccaria: detenuto 18enne prende a pugni un agente e lo manda in ospedale
Ancora un'aggressione all'interno del carcere minorile Beccaria a Milano, teatro qualche giorno fa di una sorta di rivolta sedata a fatica dalle guardie carcerarie. Ieri sera un agente della polizia penitenziaria è finito in ospedale dopo essere stato preso a pugni e spintoni da un detenuto 18enne. L'agente, come riporta una nota del Sindacato nazionale autonomo della polizia penitenziaria (Sinappe), nella vicenda ha riportato un trauma contusivo all'addome e al torace e una contusione ad un braccio: la prognosi per lui è di 10 giorni.
L'aggressore ha problemi psichiatrici
L'aggressore è un ragazzo nordafricano con problemi di natura psichiatrica, già noto all'interno del carcere minorile per analoghi episodi di violenza: l'aggressione sarebbe nata quando il ragazzo si è rifiutato di chiudere la cella per la notte. Il 18enne avrebbe iniziato a inveire, prima con offese e sputi, e poi passando alla violenza fisica. Fortunatamente l'ordine è stato poi ristabilito grazie all'intervento delle altre guardie carcerarie. L'episodio però solleva molti interrogativi – è opportuno ospitare un ragazzo con problemi psichiatrici in carcere? – e rappresenta un campanello d'allarme, come ha spiegato il segretario regionale lombardo del Sinappe Giuseppe Merola: "La questione dei soggetti psichiatrici è molto articolata con notevoli difficoltà nella gestione e spesso questi compiono atti di autolesionismo e di aggressione, compromettendo l'ordine e la sicurezza tanto degli operatori quanto dei restanti utenti a maggior ragione se trattasi dell'Istituto in questione il quale versa in un'ingente precarietà strutturale". Precarietà constatate anche da un sopralluogo che una delegazione del Sinappe ha effettuato al Beccaria: "Attendiamo, con profonda fiducia, la prossima riapertura del padiglione detentivo al fine di offrire una qualità di vita migliore a tutti con una nuova riorganizzazione del lavoro e dei servizi", ha affermato Merola, esprimendo la vicinanza del sindacato all'agente aggredito.