Aereo precipitato in Etiopia, tra le vittime anche Matteo Ravasio, 55enne commercialista di Bergamo

Si chiama Matteo Ravasio, il commercialista di Bergamo, deceduto nello schianto del Boeing 737 della Ethiopian Airlines avvenuto questa mattina alle 6.44 ora italiana in Etiopia. L'uomo, cinquantenne e padre di una bimba di appena tre anni, era a bordo del volo partito da Addis Abeba e diretto nella capitale del Kenya, Nairobi, insieme con il medico e presidente della onlus Africa Tremila, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani. Ravasio era il revisore contabile della ong con sede proprio a Bergamo. Stando a quanto si apprende i tre erano partiti da Roma sabato sera e avevano raggiunto la città di Addis Abeba dalla quale sarebbero partiti appunto per raggiungere Nairobi. L'obiettivo del viaggio era verificare i lavori per la realizzazione di un ospedale nell'ambito di un progetto di cooperazione attivato dalla loro onlus in Sudan del Sud: una volta arrivati sul posto avrebbero dovuto consegnare le attrezzature mediche, in viaggio su alcuni camion, come spiegato da Roberto Spagnolo presidente onorario di Africa Tremila onlus di Bergamo.
Il sindaco Gori: sono addolorato, vicino alle famiglie e ai membri di Africa Tremila
Parole di cordoglio giungono anche dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che su Facebook ha spiegato di conoscere bene la onlus Africa Tremila, molto nota in città, e di essere stato loro ospite in passato: "Conosco Africa Tremila per essere stato ospite dell’associazione, molto nota a Bergamo. Opera dal 1995, con il forte sostegno di Confartigianato, e in questi anni ha sviluppato tantissimi progetti in campo sanitario, scolastico e alimentare, in Africa, Asia e Sud America – le parole del primo cittadino – sono molto addolorato e esprimo in alle famiglie il mio cordoglio personale e quello di tutta l’Amministrazione comunale. Sono vicino anche a tutti i membri dell’associazione".