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Lombardia, 43 arresti tra politici e imprenditori

Abuso d’ufficio, interrogato il governatore Fontana: “Sono tranquillo e sereno”

Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, è stato interrogato nel pomeriggio: “Sono tranquillo e sereno”, ha detto ai cronisti una volta terminato l’incontro. E’ accusato di abuso d’ufficio, nell’ambito della maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha visto indagate 95 persone, di abuso d’ufficio per la nomina di Luca Marsico, avvocato ed ex socio di studio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, con l'ex socio Luca Marsico all'avvio della campagna elettorale.
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, con l'ex socio Luca Marsico all'avvio della campagna elettorale.
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"Sono tranquillo e sereno". Queste le prime parole del governatore della Lombardia Attilio Fontana, interrogato quest'oggi nell'ambito della maxi inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che ha visto indagate 95 persone, con 43 che sono state raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare. Un'inchiesta che ha portato all'arresto di noti politici ed imprenditori: per nove persone è stata contestata anche l'ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di diversi reati, dal finanziamento illecito all'abuso d'ufficio. In un caso, è stata anche contestata l'aggravante mafiosa.

"Ho risposto a tutte le domande che mi sono state sottoposte", ha spiegato Attilio Fontana, eletto nel 2018 come Governatore della Lombardia nelle fila della Lega a capo di una coalizione di centro-destra, dopo essere stato già dal 2006 al 2016 sindaco di Varese. Nella maxi-inchiesta su tangenti e corruzione, Attilio Fontana risulta indagato per abuso d'ufficio per la nomina in regione di Luca Marsico, avvocato ed ex socio di studio, assunto nel Nucleo di Valutazione degli Investimenti della Regione Lombardia. "Ritengo di aver chiarito la mia posizione. Sono tranquillo e sereno", ha ribadito Fontana, che non ha aggiunto altro ai cronisti che lo attendevano dopo l'interrogatorio. L'avvocato difensore Jacopo Pensa che lo ha accompagnato ha poi sottolineato che durante l'interrogatorio tenuto questo pomeriggio "si è parlato di fatti, non di diritto. E' stato tutto molto chiaro, poi per quanto riguarda le valutazioni, ognuno fa le proprie. Tutto perfettamente coincidente con i fatti e i fatti che sono avvenuti sono fatti da niente", ha aggiunto ancora Pensa.

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