Abusi sessuali su un ragazzino 15enne: don Mauro Galli condannato a 6 anni e 4 mesi
La sentenza di primo grado è arrivata e inchioda un sacerdote alle sue responsabilità. Don Mauro Galli, ex parroco di Rozzano, nell'hinterland di Milano, è stato condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione dai giudici della quinta sezione penale del tribunale milanese. Il sacerdote è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su un ragazzino che, all'epoca dei fatti, aveva solo 15 anni. In via extragiudiziale don Galli aveva già risarcito con 100mila euro la famiglia del ragazzino, che non si è costituita parte civile. A Fanpage.it la madre di Fausto (nome di fantasia, ndr) aveva spiegato che la scelta di rivolgersi alla giustizia ordinaria era stata per lei molto dolorosa, ma si era resa necessaria dopo che la famiglia, molto religiosa, si era rivolta invano ad alcune figure apicali della Diocesi ambrosiana, tra cui l'attuale arcivescovo di Milano Mario Delpini e l'attuale vescovo di Brescia Mario Tremolada, che anziché denunciare subito l’accaduto alla giustizia o avviare un'indagine conoscitiva interna si erano limitati a spostare don Galli da Rozzano a Legnano, sempre a contatto con minori. Una circostanza confermata da una testimonianza resa nel 2014 da Delpini, all'epoca vicario episcopale della zona pastorale numero 6, che è stata acquisita nel corso del processo.
La madre di Fausto aveva spiegato a Fanpage.it: "È una battaglia da cui non mi posso tirare indietro e che può servire a tutti". Oggi ha vinto la prima delle sue battaglie, in attesa di eventuali altri gradi di giudizio. Il pubblico ministero Lucia Minutella aveva chiesto per don Mauro Galli dieci anni e otto mesi di reclusione: "Le sofferenze del ragazzo e dei suoi familiari non possono essere ripagate da un pagamento in denaro, al di là dell'importo", ha detto durante la sua requisitoria il pm, sottolineando poi "una discrasia evidente nella difesa dell'imputato data dall'avere risarcito un danno che si ritiene di non avere cagionato". Don Galli, infatti, non ha mai ammesso gli abusi, anche se ha confermato che la notte incriminata, quella del 19 dicembre 2011, aveva dormito insieme a Fausto su un letto matrimoniale nonostante vi fossero altri letti a disposizione. Adesso bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per capire se i legali del sacerdote presenteranno ricorso.