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Covid 19

A Cremona i rifugiati raccolgono fondi per l’ospedale: “Aiutiamo l’Italia contro il coronavirus”

Un gruppo di ospiti della casa di accoglienza della Caritas cremonese ha deciso di raccogliere fondi per l’ospedale cittadino, un aiuto nella lotta contro il coronavirus. I rifugiati hanno posizionato un banchetto all’ingresso della mensa invitando a contribuire. Molti hanno devoluto il proprio “pocket money”, riuscendo a raggiungere la somma di 500 euro donati al presidio sanitario.
A cura di Simone Gorla
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L'iniziativa degli ospiti della Caritas (foto della Diocesi di Cremona)
L'iniziativa degli ospiti della Caritas (foto della Diocesi di Cremona)
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"Diamo amore all'Italia, aiutiamo l'ospedale di Cremona per l'emergenza coronavirus". Armati di questo manifesto e di buona volontà alcuni rifugiati ospiti della casa dell’accoglienza della Caritas diocesana cremonese hanno posizionato un banchetto all’ingresso della mensa invitando a contribuire alla raccolta fondi di “Uniti per la provincia di Cremona” per il presidio sanitario cittadino, da settimane in prima linea contro il covid-19.

Cremona, rifugiati raccolgono fondi per l'ospedale contro il coronavirus

"È una iniziativa bella e inattesa – ha commentato don Pier Codazzi, direttore della casa – nata da un gruppetto di persone che è riuscito a coinvolgere tanti altri, in un momento in cui i redditi di chi svolge qualche piccolo lavoro vengono a mancare e le risorse a disposizione di queste persone sono davvero minime". Nonostante i pochi soldi a disposizione, con la partecipazione di molti ospiti della struttura che hanno devoluto parte del proprio "pocket money" (la somma di denaro ricevuta per le piccole spese quotidiane), è stata raccolta la somma di 490 euro, devoluti al nosocomio cremonese.

"Pocket money" devoluto in beneficenza, raccolti 500 euro

Un atto di solidarietà, spiega il direttore della Caritas, nato dalla consapevolezza della gravità della situazione sanitaria sul territorio. Gli ospiti del centro non volevano rimanere a guardare senza fare niente e hanno voluto contribuire. "È stata la natura spontanea di questa iniziativa nata da loro senza imposizioni la molla per la partecipazione di tanti", ha aggiunto Codazzi. Nella provincia di Cremona, una delle prime a fare i contri con l'epidemia in Italia, i casi confermati dal 22 febbraio a oggi sono 3.788, di cui 1.016 nella città capoluogo.

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