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“A casa lontani da casa”: la risposta di Milano al fenomeno della migrazione sanitaria

Ogni anno duecentomila persone arrivano a Milano per essere curate e ci restano in media 5 o 6 giorni. Grazie a un progetto senza scopo di lucro oggi esiste una rete di mille alloggi a contributo volontario per accogliere e assistere i pazienti e i loro familiari.
A cura di Redazione Milano
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Il logo del progetto
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È Milano la meta più ricercata dai malati di tutta Italia. Oltre al disagio della malattia, in questo “viaggio per la salute”, i degenti costretti a viaggiare devono affrontare il disagio economico dell’alloggio e quello psicologico della lontananza da casa. “A casa lontani da casa” è un progetto che vuole sopperire a queste problematiche. È stato promosso da quattro associazioni (Prometeo, Avo, CasAmica e Lilt) attive da molti anni nell’accoglienza e nell’assistenza del malato; oggi vi aderiscono più di 40 organizzazioni milanesi.

Una risposta solidale al fenomeno della migrazione sanitaria

Il progetto ha permesso di creare una rete di accoglienza tutta no profit sul territorio milanese per rispondere al crescente fenomeno di migrazione sanitaria che colpisce la città, un problema sociale di forte impatto numerico ed economico. Quello che viene offerto è una rete di alloggi a contributo liberale volontario – da uno a trenta euro al massimo al giorno per stanza doppia -, ma soprattutto una struttura organizzativa volta all’accoglienza e al senso di famiglia. Da qui il nome dell’iniziativa, come spiega la presidente di Prometeo Laura Gangeri: “Gli obiettivi del progetto sono l’accoglienza e il calore umano, le case sono estremamente accoglienti e gestite da volontari che si prendono cura della persona da tutti i punti di vista”. Tra i servizi offerti: l’accompagnamento fino alle case di accoglienza, l’assistenza psicologica agli ospiti, l’accesso a ristoranti convenzionati per i più bisognosi. La disponibilità di tutta la rete è di mille posti letto e la permanenza è legata ai bisogni del malato. Per aiutare le famiglie più bisognose, è nato il fondo di solidarietà Cento Notti In Casa Prometeo che copre tutte le spese delle case quando non bastano i contributi degli ospiti. “L’idea del fondo – racconta ancora Gangeri – nasce da una storia che ci ha molto colpito: una famiglia ospite ha volontariamente offerto il contributo per l’alloggio alla famiglia vicina di stanza”.

Molti pazienti arrivano a Milano dal sud Italia

Il fenomeno di migrazione sanitaria è l’effetto dell’alta specializzazione delle strutture sanitarie milanesi, in grado di dare risposte tempestive a malattie complesse. Molti pazienti provengono dal sud Italia, come racconta Filomena di Portico di Caserta, una signora di 54 anni ammalata di cancro al seno in cura presso l’Istituto Nazionale dei Tumori, ospite di CasAmica insieme al marito: “L’ospedale funziona bene perché i tempi sono brevi. L’handicap delle strutture sanitarie del sud sono i tempi; le liste d’attesa sono molto lunghe, ma in queste malattie bisogna intervenire subito. Qui ho risolto in 15 giorni un problema che avrei risolto in 45 giorni. In CasAmica – continua – anche se siamo lontani dai nostri affetti, ci sentiamo a casa e ci troviamo molto bene. Gli ospiti hanno formato una famiglia in cui ci si aiuta a vicenda”.

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