A Brescia meno casi di coronavirus e chiamate al 118. Ats: “Vietato abbandonare le restrizioni”
Numeri incoraggianti e primi segnali che fanno ben sperare. La provincia di Brescia, uno dei territori più duramente colpiti dal covid-19, inizia a vedere numeri che fanno sperare nell'inizio della discesa. Ma è ancora preso per cantare vittoria, Ats e ospedale avvertono: "Continuate a rimanere in casa".
Brescia, calano numeri del contagio e accessi al pronto soccorso
I dati relativi al Bresciano di oggi, martedì 31 marzo, sono incoraggianti e confermano l'inizio della discesa e della rispettiva riduzione, sostiene il direttore di Ats Brescia Claudio Sileo. Questi non sa ancora quanto "rapida sarà la discesa, ma i numeri dei contagi calano così come gli accessi al pronto soccorso e le chiamate al 118". Sileo ricorda però che resta vietato abbandonare "le restrizioni perché siamo nella fase delicata e, se non rispettiamo i blocchi, i numeri torneranno a salire". Brescia ha raggiunto una quota di nuovi contagi che non supera le 200 unità. Anche al San Matteo di Pavia calano gli accessi al pronto soccorso: ridotti del 40 per cento, come testimoniato a Fanpage.it.
Comuni del Bresciano scrivono a Conte e Fontana: Chiediamo risposte urgenti più incisive
Intanto i comuni della provincia di Brescia scrivono al primo ministro Giuseppe Conte, al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli con l'intento di chiedere "un'attenzione maggiore e risposte urgenti più incisive per il perdurare di una situazione che continua a creare profonde lacerazioni, sofferenze e purtroppo ancora un numero elevato di decessi in tutte le comunità locali bresciane", si legge nella lettera.