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A 5 anni sconfigge il cancro, adesso nuota con un solo braccio: la storia di Alessandro

Alessandro Vielmi, un bambino di Darfo Boario Terme in provincia di Brescia, a 5 anni ha subito l’amputazione di un braccio per un tumore alle ossa. Dopo un calvario di 18 mesi ha superato il trauma con una maturità sorprendente: è tornato all’asilo e da due anni si allena in piscina.
A cura di Francesco Loiacono
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La sua storia ricorda, in parte, quella del pesciolino Nemo. Lui si chiama però Alessandro Vielmi, ha 8 anni e vive in provincia di Brescia, a Darfo Boario Terme. Come il protagonista del cartone animato della Pixar, anche Alessandro ama nuotare nonostante il destino lo abbia messo a dura prova. A differenza dei suoi coetanei, infatti, Alessandro nuota con un braccio solo, il sinistro. Quello destro infatti se l'è preso quattro anni fa un tumore, che però non gli ha portato via la voglia di vivere. Anzi.

A 4 anni la diagnosi di osteosarcoma, poi l'amputazione

La storia di Alessandro è stata raccontata dal Corriere della sera, che ha intervistato i suoi genitori, Emanuele e Marina. I due hanno raccontato tutto il calvario della malattia: dalla scoperta di un rigonfiamento sulla spalla destra alla terribile diagnosi: un osteosarcoma. Il bambino è stato curato nel reparto di Oncologia pediatrica dell'ospedale di Brescia. Prima la chemioterapia, poi la terribile operazione per amputare il braccio fino alla spalla, necessaria per salvargli la vita.

Nonostante il trauma, gigantesco per un bambino di appena 5 anni, Alessandro si mostra molto più maturo anche di molti adulti. Lui ha solo voglia di recuperare il tempo perso: dopo 18 mesi di calvario ritorna subito all'asilo, dove sostiene con coraggio e fierezza gli sguardi stupiti dei suoi piccoli compagni. Poi, due anni fa, l'incontro con il nuoto. Alessandro ha un istruttore che lo segue e che si è dovuto preparare per potergli insegnare come spingere al massimo in vasca con un solo braccio. E il bambino, a quanto pare, ha imparato. Le corsie di una piscina, d'altronde, non possono far paura a un bimbo di soli 8 anni che ha già percorso in lungo e in largo quelle degli ospedali.

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