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25 aprile: per la prima volta l’arcivescovo di Milano Delpini omaggia i partigiani caduti

L’arcivescovo di Milano Mario Delpini per la prima volta si è recato al Cimitero Maggiore dove sono sepolti i partigiani caduti, in occasione delle commemorazioni del 25 aprile. “Seminare il bene per contrastare il male”, le parole dell’arcivescovo che ha citato il partigiano antifascista cattolico, Carlo Bianchi.
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A cura di Chiara Ammendola
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In vista del 25 aprile questa mattina si è svolta la cerimonia di commemorazione dei caduti al Campo della Gloria al Cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti i partigiani caduti durante la Resistenza e la liberazione dell'Italia dai nazifascisti. Presente per la prima volta l'arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini che omaggiato i partigiani caduti e ha citato l'esempio di Carlo Bianchi "partigiano cattolico che ha fatto la Resistenza fino quando è stato tradito, imprigionato e fucilato". L'arcivescovo ha sottolineato come il partigiano abbia dimostrato che c'è un modo un po' speciale dei cattolici di buona volontà di reagire a ciò che c'è di sbagliato e storto: "Ed è mettersi ad aggiustarlo, mettersi a seminare bene per contrastare il male come fece lui", ha concluso Delpini citando Bianchi.

Sala: nazionalismo e populismo un modo per non affrontare i problemi reali

Presenti alla cerimonia anche il presidente dell'Anpi di Milano, Roberto Cenati che parlato della presenza di una sempre più preoccupante deriva razzista e xenofoba in Italia: "L'antisemitismo è vivo e vegeto e si manifesta con frequenza sempre più preoccupante – ha denunciato Cenati – l'indifferenza va combattuta, la memoria è l'antidoto per sconfiggere il virus del razzismo, della xenofobia e dell'antisemitismo". Parole sostenute a gran voce dal sindaco Beppe Sala che si è detto preoccupato perché nazionalismo e  populismo sono derive pericolose che possono offrire risposte semplicistiche ma trovano spazio quando i problemi reali non vengono affrontati: "È necessario rispondere giorno dopo giorno ad ogni provocazione e a ogni rischio". Anche il rabbino di Milano Alfonso Harbib è intervenuto esortando a "non essere indifferenti e a capire che non tutto è accettabile e legittimo, ci sono cose che vanno combattute, anche se è difficile, perché la società tende a dire che tutto è relativo. A volte bisogna fare delle scelte e combattere".

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