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Un ristorante dello chef Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele: c’è l’offerta

Lo chef Carlo Cracco avrebbe presentato un’offerta per aprire un ristorante all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, a Milano. Cracco punta a uno spazio da oltre mille metri quadri su 5 piani, il cui affitto parte da un milione di euro all’anno.
A cura di Francesco Loiacono
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Nel giorno in cui sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele di Milano apre la passerella che consentirà di passeggiare sospesi da terra, ecco che arrivano le prime anticipazioni su chi si potrà aggiudicare gli spazi recentemente messi a bando dal Comune. La moda la fa da padrona, con otto marchi dal forte richiamo, da Valentino a Ferragamo. Ma oltre alla moda c'è la cucina. Di alto livello, visto che il nome che è spuntato fuori è quello dello chef stellato Carlo Cracco, ormai idolo televisivo grazie al programma Masterchef.

La concessione del Comune dura 18 anni

Gli spazi messi a bando da Palazzo Marino sono due, occupati finora dai negozi Mercedes, dall'Istituto poligrafico dello Stato e dal Bar Sì. Le loro vetrine e anche gli spazi sovrastanti, per un totale di 2mila metri quadri, sono contesi da nove soggetti. Ci sono, come detto, Valentino, H&M, Ferragamo, il gruppo Kering – proprietatrio di marchi come Gucci e Bottega Veneta – Massimo Dutti, Kiko, Capri e Hugo Boss. E c'è, in solitaria per il comparto ristorazione, lo chef Cracco. Chi si aggiudicherà gli spazi otterrà una concessione di 18 anni. Salati i prezzi base per gli affitti: 977.218 euro nel primo lotto da 956,29 metri quadrati, un milione di euro per il secondo, 1.118 metri quadrati, che è quello su cui avrebbe puntato Cracco. Uno dei vincoli posti dall'amministrazione comunale è che non si possono replicare insegne già presenti all'interno della Galleria. I giochi non sono ancora chiusi: dopo l'apertura delle buste si valuteranno i progetti e si procederà con le offerte economiche, con eventuali rilanci. A breve, comunque, si chiuderà un altro bando per gli spazi al momento occupati da Gucci e dal bar Cherì. Il "salotto di Milano", insomma, si appresta a cambiare leggermente il suo volto, sempre all'insegna della massima eleganza.

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