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Terrorismo, allerta alla frontiera a Como per due tunisini legati al fondamentalismo

Due cittadini tunisini legati al terrorismo islamico potrebbero trovarsi in Italia. La segnalazione è stata diramata dalla polizia di Como a tutta Italia. Non si sa cosa siano venuti a fare: ma non è la prima volta che il nostro Paese viene usato come luogo di passaggio. I due sospetti si chiamano Fouad Khaskhoussi e Wassim Ben Hassem, si troverebbero a bordo di una Citroen di colore bianco di targa tedesca e sarebbero partiti dalla Germania alla volta del nostro Paese.
A cura di Francesco Loiacono
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Due cittadini tunisini legati al terrorismo islamico potrebbero trovarsi in Italia. Non è la prima volta che il nostro Paese viene usato come luogo di passaggio: emblematico quanto avvenne lo scorso dicembre a Sesto San Giovanni, vicino Milano, con l'uccisione del tunisino Anis Amri, l'autore della strage ai mercatini natalizia di Berlino. Questa volta però la segnalazione, partita dalla polizia di Como giovedì mattina, è particolareggiata e completa di tutti i dati. I due cittadini tunisini sospetti si chiamano Fouad Khaskhoussi e Wassim Ben Hassem, si troverebbero a bordo di una Citroen di colore bianco con targa tedesca e sarebbero partiti dalla Germania alla volta del nostro Paese.

Non si sa cosa siano venuti a fare in Italia, dove comunque non sono sconosciuti. Il primo, secondo quanto riporta il "Corriere della sera", sarebbe già noto alla polizia di frontiera di Genova, che lo aveva già fotosegnalato. Il secondo in passato avrebbe abitato a Reggio Emilia. Il possibile ingresso dei due nel nostro Paese è stato segnalato dai servizi di intelligence, in uno stato di allerta perenne ulteriormente sollecitato dall'attentato di Manchester e anche da quanto avvenuto a Milano la scorsa settimana: è sempre aperto infatti il fascicolo per terrorismo internazionale che vede indagato Tommaso Ismail Hosni, il 20enne italo tunisino che ha ferito a coltellate due militari e un poliziotto alla stazione Centrale di Milano. Si indaga per cercare di capire se il ragazzo si stesse radicalizzando (a settembre dello scorso anno aveva postato sul proprio profilo Facebook un video inneggiante all'Isis) e, nel caso, chi lo stesse indottrinando.

Nel frattempo, la caccia alla Citroen dei due tunisini sospetti prosegue: da Como la segnalazione è stata diramata in tutt'Italia.

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