Spreco di denaro pubblico, la Corte dei conti apre inchiesta sulla passerella di Christo

Dopo la denuncia del Codacons, arriva la notizia dell'apertura di un'inchiesta sulla passerella di Christo da parte della Corte dei Conti della Lombardia. A finire nel mirino dell'associazione dei consumatori erano stati i costi legati non alla realizzazione dell'opera (15 milioni di euro interamente finanziati dall'artista di origini bulgare), quanto ai disagi legati al grande afflusso di visitatori.

"The floating piers", la passerella galleggiante sul lago d'Iseo rimasta aperta dal 18 giugno al 3 luglio, è stata infatti percorsa da più di 1,3 milioni di persone. Un'affluenza oltre le aspettative che ha generato anche un po' di caos: treni bloccati, interventi di soccorso oltre le attese, necessità di personale extra per provvedere alla gestione dell'ordine pubblico e della sicurezza. Costi extra (quantificati in circa 3 milioni di euro) sostenuti dagli Enti locali che, secondo il Codacons, potrebbero configurarsi come spreco di risorse pubbliche.

Spetterà adesso ai magistrati contabili capire se sia stato effettivamente così. Di certo, c'è che grazie all'opera di land art dell'artista bulgaro il lago d'Iseo ha beneficiato di una visibilità mediatica e di un flusso di visitatori mai visto in precedenza: 70mila persone in media hanno percorso ogni giorno i pontili mobili ricoperti col tessuto dorato che hanno collegato Sulzano con Montisola e l'isola di San Paolo.