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Soldi dalle case farmaceutiche per prescrizioni e assunzioni: indagati 4 medici a Milano

Quattro tra medici e funzionari dell’Azienda socio sanitaria territoriale Fatebenefratelli-Buzzi di Milano sono indagati a vario titolo per corruzione, induzione indebita, abuso d’ufficio, truffa e riciclaggio. Sono accusati di aver condizionato alcuni concorsi pubblici, favorendo l’assunzione di medici e paramedici da loro prescelti, e di aver ricevuto soldi dalle case farmaceutiche per prescrivere i loro farmaci.
A cura di Francesco Loiacono
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Un nuovo scandalo si profila nel mondo della sanità lombardo, considerato all'avanguardia in Italia ma spesso funestato da bufere giudiziarie. Quattro tra medici e funzionari di un'Azienda socio sanitaria territoriale di Milano sono infatti indagati, a vario titolo, per corruzione, induzione indebita a dare o promettere denaro o altre utilità, abuso d’ufficio, truffa e riciclaggio. I quattro, nello specifico dipendenti dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco (che oltre ai due famosi ospedali cittadini raggruppa anche il Buzzi e la clinica Macedonio Melloni), sono accusati di aver agito in modo "illecito e clientelare". Nello specifico, secondo i carabinieri, abusando delle loro funzioni di pubblici ufficiali avrebbero condizionato alcuni concorsi pubblici, "favorendo l’assunzione di medici e paramedici da loro prescelti per meri interessi personali". Inoltre avrebbero percepito soldi dalle case farmaceutiche "come premio in cambio dell’incremento della prescrizione dei loro farmaci, nonché per finanziare le assunzioni".

Al centro del presunto sistema corruttivo le case farmaceutiche

Al centro del presunto sistema correttivo c'erano proprio le case farmaceutiche: secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, infatti, le aziende finanziavano il sistema in maniera illecita, pagando enormi somme per convegni scientifici, corsi di aggiornamento e borse di studio che, in realtà, non venivano svolti o percepiti. Per nascondere il flusso di denaro, inoltre, i soldi venivano indirizzati verso alcune società fornitrici di servizi (organizzazione di eventi e convegni) compiacenti: queste società organizzavano gli eventi solo formalmente, ma in realtà distraevano i soldi ottenuti dalle società farmaceutiche e ridistribuivano il denaro nei conti correnti dei medici, ricompensati anche con beni come telefonini e computer.

Nell'ambito delle indagini, partite nell'autunno del 2016 e coordinate dalla procura di Milano, sono state eseguite 29 perquisizioni nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Varese, Vercelli, Verona, Piacenza, Bologna, Roma, Firenze, Latina e Palermo.

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