Sesso con minorenni, il presentatore tv Fumagalli è tornato in Italia: “Chiarirò tutto”

Come annunciato, il volto noto delle tv lombarde Corrado Fumagalli è rientrato in Italia dal Brasile per la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Fumagalli è accusato di aver fatto sesso con minori in cambio di soldi nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura di Brescia che ha portato negli scorsi giorni all'arresto di 11 persone, tra cui un sieropositivo del Bresciano e il parroco di Solza nel Bergamasco. Anche Fumagalli è stato arrestato non appena atterrato a Malpensa e condotto prima alla caserma di Treviglio e poi nella sua villa di Pognano, in provincia di Bergamo, dove sconterà i domiciliari. Come riporta il quotidiano Il Giorno, attraverso il suo legale Benedetto Maria Bonomo il presentatore televisivo ha fatto sapere di essere tornato in Italia per chiarire tutto.

Fumagalli sarebbe stato all'oscuro della minore età dei ragazzi

In attesa degli interrogatori con gli inquirenti, che dovrebbero svolgersi nei prossimi giorni, sembra intanto chiara la linea difensiva di Fumagalli. Come riferito dal suo legale, il presentatore, esperto del mondo dell'hard in quanto ideatore di trasmissioni come Sexybar e di alcuni festival erotici locali, non sarebbe stato a conoscenza della minore età dei ragazzi con cui ha avuto rapporti sessuali. Gli incontri sarebbero infatti stati concordati su un social network, Badoo, che prevede a maggiore età per tutti i suoi iscritti. I ragazzi avrebbero dunque modificato la propria identità creando falsi profili. Con uno dei ragazzi coinvolti nella vicenda, inoltre, Fumagalli avrebbe iniziato una vera e propria relazione che andava anche oltre l'aspetto puramente sessuale.

Adesso si attende che gli inquirenti facciano luce al più presto sul presunto giro di prostituzione minorile, che al di là degli aspetti penali ha rivelato uno spaccato inquietante anche sulla vita e le abitudini di alcuni ragazzini delle province lombarde, specie del Bresciano e Bergamasco. Nelle indagini sono coinvolti anche un agente della polizia locale, un allenatore di calcio, un assicuratore e un volontario degli alpini: sono tutti ai domiciliari.