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Respinti anche i ricorsi di alcuni cittadini: il sindaco Sala era candidabile ed eleggibile

Dopo un primo ricorso presentato dal Movimento 5 stelle e giudicato inammissibile, adesso il tribunale civile di Milano ha respinto anche due ricorsi presentati da alcuni cittadini sulla presunta incandidabilità di Beppe Sala alle scorse amministrative. Il sindaco era candidabile ed eleggibile: una grana in meno per lui, che resta indagato per la vicenda della Piastra di Expo.
A cura di Francesco Loiacono
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Giuseppe Sala resta il sindaco di Milano: secondo il tribunale civile di Milano il primo cittadino era infatti candidabile ed eleggibile quando si è presentato da candidato sindaco del centrosinistra alle scorse elezioni amministrative. La prima sezione civile del tribunale, presieduta da Paola Gandolfi, ha messo così definitivamente la parola fine a quella "via giudiziaria" tentata prima dal Movimento 5 stelle e poi da alcuni privati cittadini per "eliminare" Sala prima dalla campagna elettorale, e poi per farlo cadere dalla poltrona di sindaco.

La storia dei ricorsi è così riassumibile: il caso della presunta incandidabilità di Sala era stato sollevato dal quotidiano "Panorama", secondo il quale in sostanza l'attuale primo cittadino non avrebbe presentato per tempo le proprie dimissioni da commissario unico di Expo. Il caso era stato smontato dallo stesso Sala, che aveva prodotto la lettera di dimissioni, protocollata per tempo dal governo. Successivamente, però, il M5s aveva evidenziato come Sala avesse firmato in qualità di commissario Expo alcuni atti anche successivamente alle sue dimissioni. Questo aveva portato a un primo ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, che era stato respinto non nel merito, ma solo perché la sede del ricorso in sostanza era sbagliata: ci si doveva rivolgere alla giustizia ordinaria.

Una grana in meno per Sala, che resta indagato per la Piastra di Expo

Da qui due nuovi ricorsi, questa volta presentati – dopo l'elezione di Sala a sindaco – non da una forza politica (almeno, non ufficialmente), ma da alcuni cittadini, con le stesse motivazioni del primo ma questa volta dinanzi al tribunale civile. I ricorsi erano stati discussi alla fine di gennaio, e i giudici si erano riservati la decisione, arrivata oggi. Due i provvedimenti depositati, con i quali i ricorsi sono stati respinti e i cittadini che li hanno presentati sono stati condannati a risarcire anche le spese legali sostenute da Sala e da Palazzo Marino. Una grana in meno per il sindaco, la cui preoccupazione più grande adesso resta l'inchiesta, nella quale figura come indagato, nell'ambito della Piastra di Expo 2015, che aveva portato alla sua autosospensione per alcuni giorni.

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