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Processo Antinori, una paziente: “Voleva 28mila euro per gli embrioni, minacciava di tenerseli”

Nel corso del processo che vede imputato Severino Antinori, ha parlato una donna alla quale il ginecologo avrebbe cercato di estorcere 28mila euro per una fecondazione assistita: “Mi disse: ‘Se non paghi, i tuoi embrioni li rivedi tra 20 anni'”.
A cura di Francesco Loiacono
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Nel processo in corso a Milano contro Severino Antinori ha parlato una paziente del ginecologo, accusato del prelievo forzoso di ovuli ai danni di una ragazza spagnola e anche di estorsione. Proprio la presunta vittima dell'estorsione, una paziente che, in qualità di psicologa, ha lavorato nella clinica Matris del ginecologo, ha raccontato ai giudici: "Antinori mi disse: ‘Se non paghi, i tuoi embrioni li rivedi tra 20 anni'".

Il calvario per la donna è iniziato quando, un anno fa, ha deciso di sottoporsi alle tecniche di fecondazione assistita insieme al suo compagno. All'inizio il prezzo pattuito con il professore era stato di seimila euro. Ma la somma era poi aumentata in pochi giorni, fino a raggiungere i 28mila euro. La psicologa ha poi riferito del presunto tentativo di estorsione. Dopo essersi sentita rispondere dal ginecologo che "non c'era un tariffario preciso" per la fecondazione assistita, avrebbe ricevuto una telefonata da un amico di Antinori, Gianni Carabetta (accusato di tentata estorsione assieme al medico). L'uomo si presentò come un amico "calabrese" del medico: "Questa persona mi disse che se non avessimo pagato subito 20mila euro ci sarebbero state delle conseguenze. Dall'altra parte del telefono, insieme a Carabetta, c'era anche Antinori che ha dato del ‘pezzo di m…' al mio fidanzato", ha raccontato la psicologa.

La donna alla fine avrebbe pagato ad Antinori 16.800 euro. Poi avrebbe continuato a lavorare nella clinica Matris di Milano (finita sotto sequestro dopo l'arresto del ginecologo) fino alla fine di aprile 2016. Al momento di andarsene, ha raccontato la donna "Antinori mi ha chiesto scusa, mi ha anche mandato dei fiori. Ma il male che mi ha fatto è stato grandissimo".

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